cityfood
cityeventi
domenica 16 Novembre 2025

Condono Edilizio: Tra Sanatoria Casistica e Sicurezza del Paese

La discussione sulla possibile riapertura del condono edilizio del 2003, emersa nell’ambito delle modifiche proposte alla manovra finanziaria, solleva questioni complesse e delicate che richiedono un’analisi accurata e una gestione pragmatica.
L’approccio suggerito dal Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si discosta da soluzioni generalizzate, privilegiando una valutazione casistica, sensibile alle specificità di ogni situazione.
L’idea di una sanatoria indiscriminata, infatti, si scontra con la necessità impellente di garantire la sicurezza pubblica e la tutela del bene comune.
Mentre alcune irregolarità edilizie potrebbero essere suscettibili di regolarizzazione, laddove non compromettano l’incolumità delle persone o l’ambiente, l’esigenza di prevenire crolli e degrado strutturale assume un’urgenza prioritaria.

In particolare, la Campania, e più in generale il Sud Italia, si confrontano con un patrimonio immobiliare fragile, spesso caratterizzato da costruzioni abusive, materiali scadenti e una cronica carenza di manutenzione.
L’abbattimento di edifici a rischio, pur doloroso per le famiglie che li abitano, diventa una misura imprescindibile per evitare tragedie.
La priorità non è quella di preservare abusi edilizi, ma di tutelare la vita e la dignità dei cittadini, offrendo alternative abitative sicure e dignitose per coloro che si ritrovano improvvisamente senza un tetto.
Questo implica un impegno concreto da parte delle istituzioni, non solo per affrontare l’emergenza, ma anche per promuovere politiche abitative sostenibili e a lungo termine.

La discussione non può essere limitata a una mera questione tecnica o finanziaria.

Essa tocca corde profonde legate alla giustizia sociale, alla responsabilità istituzionale e alla necessità di ripristinare un rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazioni pubbliche.

Un condono indiscriminato rischierebbe di premiare comportamenti illeciti, incentivando nuove costruzioni abusive e perpetuando un circolo vizioso di illegalità e degrado.

È fondamentale, dunque, abbandonare rigide ideologie e approcci dogmatici, adottando un approccio flessibile e pragmatico che tenga conto delle diverse esigenze e dei diversi contesti.

La decisione finale dovrà essere il frutto di un confronto aperto e trasparente tra tutte le parti interessate, con l’obiettivo di trovare una soluzione equilibrata che concilia la necessità di regolarizzare le situazioni irregolari con l’imperativo di garantire la sicurezza e la legalità.

La sfida è complessa, ma l’onere di affrontarla con responsabilità e lungimiranza è ineludibile.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap