La recente escalation di violenza contro le donne, culminata in tragiche manifestazioni di femminicidio, ha impresso un’urgenza impellente al dibattito politico e sociale italiano. La risposta della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha rivolto un appello alla collaborazione bipartisan, trascende la semplice reazione a un evento drammatico. Rappresenta una presa di coscienza della portata epocale del problema e l’invito a superare divisioni ideologiche per affrontare una sfida che affonda le radici in dinamiche culturali profonde e complesse.Non si tratta di un generico invito all’azione, ma di una richiesta esplicita di un impegno condiviso con la Commissione Bicamerale per l’Infanzia, un organismo cruciale per la tutela dei diritti dei più giovani e, per estensione, per la prevenzione della violenza di genere nelle generazioni future. L’infanzia, infatti, è un terreno fertile dove si formano i primi modelli relazionali, i primi apprendimenti sul rispetto, sull’uguaglianza, sulla gestione delle emozioni. È lì, nel tessuto educativo e familiare, che si possono piantare i semi di un cambiamento culturale duraturo.La questione non può essere relegata a un mero problema di ordine pubblico o di applicazione della legge. Richiede una riflessione stratificata che coinvolga pedagogisti, psicologi, sociologi, antropologi, operatori sociali, e, soprattutto, le donne stesse, le vittime e le loro famiglie. È necessario analizzare le cause profonde della violenza maschile, che spesso affonda le radici in un sistema di valori patriarcali che perpetua stereotipi di genere dannosi, promuove una cultura della sopraffazione e della disuguaglianza, e normalizza comportamenti aggressivi e violenti.L’appello alla collaborazione non è solo un atto di cortesia politica, ma un riconoscimento della complessità del problema e della necessità di un approccio multidisciplinare. La Commissione Bicamerale per l’Infanzia, con la sua competenza specifica e la sua capacità di ascolto, può svolgere un ruolo fondamentale nell’elaborazione di politiche di prevenzione, di sensibilizzazione e di sostegno alle vittime.È fondamentale investire in programmi educativi che promuovano l’uguaglianza di genere fin dalla prima infanzia, che insegnino ai bambini a riconoscere e a gestire le proprie emozioni, a rispettare le differenze, a costruire relazioni sane e paritarie. È necessario rafforzare i servizi di supporto alle donne vittime di violenza, garantendo loro un accesso rapido e sicuro a consulenza psicologica, assistenza legale e protezione fisica. È indispensabile promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità, che condanni ogni forma di violenza e che responsabilizzi gli uomini a riconoscere e a contrastare i propri comportamenti aggressivi.L’auspicio è che questo appello alla collaborazione si traduca in un impegno concreto e duraturo da parte di tutte le forze politiche e sociali, in un’azione coordinata e incisiva per proteggere le donne e per costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti. La sfida è ardua, ma la posta in gioco è troppo alta per permettere di rimanere inerti.
Femminicidio: Meloni invita alla collaborazione bipartisan
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