L’episodio, consumatosi nel cuore dell’Italia centrale, incarna una delle tante facce dell’emergenza cronica che affligge il trasporto ferroviario nazionale. Un Intercity proveniente da Napoli e con destinazione Frosinone, percorso che attraversa le province di Caserta e quella di Frosino, si è fermato bruscamente nei pressi di Caianello, vittima di un incendio divampato lungo la linea. L’attesa, protrattasi per oltre novanta minuti sotto un sole implacabile, si è trasformata in una vera e propria prova di resistenza per i passeggeri, privi di acqua e, soprattutto, di qualsiasi forma di assistenza.La soppressione del treno, comunicata in maniera vaga e carente, ha innescato una reazione a catena di frustrazione e disorientamento. La promessa di un convoglio sostitutivo diretto a Venafro, lungi dal risolvere la situazione, ha generato un ulteriore episodio di tensione: l’affluenza incontrollata e disperata dei passeggeri verso il nuovo treno, già operante oltre la sua capacità massima, ha creato scene di quasi panico, un ammasso di corpi e un’atmosfera irrespirabile. L’inerzia del capotreno, riversando su di sé la responsabilità di una situazione incontrollabile, ha poi cristallizzato la situazione, lasciando i viaggiatori in una condizione di incertezza e disagio.L’accaduto, portato all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli tramite la testimonianza diretta di una passeggera, non è un evento isolato, bensì il sintomo di una profonda inefficienza sistemica. Si tratta di una vergogna reiterata, una sequenza di disservizi che denota una gestione ferroviaria incapace di garantire la sicurezza e il comfort dei cittadini. La mancanza di un piano di emergenza efficace, una lacuna strutturale che espone i viaggiatori a rischi e disagi in caso di imprevisti, è inaccettabile.L’esposizione mediatica del progetto del Ponte sullo Stretto, spesso propagandato dal Ministro Salvini, appare in contrasto stridente con le reali condizioni di disagio vissute quotidianamente da milioni di utenti del trasporto ferroviario. La priorità non dovrebbe essere quella di realizzare opere monumentali, spesso percepite come simboliche e poco funzionali, ma di investire nella manutenzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture esistenti.È imperativo, pertanto, un cambio di paradigma nella gestione del servizio ferroviario. Occorre passare da una logica di comunicazione fine a sé stessa a una di ascolto e di risposta concreta alle esigenze dei cittadini. Un trasporto pubblico efficiente e sicuro non è solo un diritto fondamentale, ma anche un elemento imprescindibile per la crescita economica e lo sviluppo sociale di un paese civile. La dignità dei viaggiatori esige rispetto e soluzioni immediate a una situazione che, troppo a lungo, è stata tollerata.
Incendio sul treno Napoli-Frosinone: disagi, caos e polemiche
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