Nel cuore di Castelvenere, un gesto di profonda gratitudine ha celebrato un percorso politico esemplare, un’esperienza di servizio pubblico che si protrae per ben quattro decenni e mezzo.
Alessandro Di Santo, sindaco della città, ha onorato Mario Moccia, figura di spicco e consigliere comunale più longevo d’Italia, con la consegna di una targa commemorativa, simbolo di un impegno civico ininterrotto e di una dedizione al bene comune che raramente si riscontrano.
Mario Moccia, settantaseienne, incarna un’epoca in cui la politica era permeata da valori di coerenza e appartenenza ideologica.
La sua prima elezione risale al 1980, e da allora ha costantemente ricevuto la fiducia degli elettori, mantenendo un legame profondo e duraturo con la comunità castelvenese.
La sua presenza in consiglio comunale ha rappresentato spesso un punto di riferimento nell’opposizione, voce critica e propositiva per il progresso della città.
La cerimonia, a cui ha presenziato Enzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, ha superato la semplice celebrazione di una targa.
Le parole del segretario hanno offerto una riflessione più ampia sulla condizione attuale della politica italiana, sottolineando come figure come Moccia rappresentino un’eredità da custodire e un modello da perseguire.
In un contesto segnato da una crescente disaffezione e da una crisi di rappresentanza dei partiti tradizionali, la parabola politica di Moccia emerge come un faro di speranza e un invito al recupero di valori fondamentali come la coerenza, la militanza e la difesa delle proprie convinzioni.
La longevità del suo mandato non è solo un dato statistico, ma il risultato di un rapporto di fiducia reciproca tra un rappresentante e la sua comunità.
Mario Moccia ha saputo mantenere un contatto diretto con i cittadini, ascoltando le loro esigenze e traducendole in proposte concrete.
La sua capacità di adattamento ai cambiamenti sociali ed economici, unita alla sua profonda conoscenza del territorio, lo hanno reso un punto di riferimento per intere generazioni.
La sua figura, dunque, non è solo un omaggio al passato, ma un monito per il futuro.
Un promemoria dell’importanza di coltivare legami autentici con il territorio, di perseguire ideali con determinazione e di servire la comunità con onestà e dedizione.
Il suo esempio ispira a riconsiderare il ruolo del politico come custode del bene comune e a riscoprire il valore della partecipazione civica come fondamento di una società più giusta e prospera.
Il percorso di Mario Moccia rappresenta un capitolo significativo nella storia politica di Castelvenere, un patrimonio di esperienza e valori che va tramandato alle future generazioni di cittadini e amministratori.