L’imminente iniziativa nazionale, gli Stati Generali della Prevenzione a Napoli a metà giugno, sollecita riflessioni critiche, soprattutto in un contesto politico spesso incline alla strumentalizzazione. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, pur esprimendo un approccio cautamente vigile, ha preannunciato la partecipazione attiva, motivandola con un impegno radicato nel rispetto per i cittadini, in contrasto con la pervasiva cultura dell’opportunismo che spesso caratterizza il panorama nazionale.L’occasione dei lavori di ammodernamento e ristrutturazione del CTO di Napoli ha permesso al governatore di sollevare una questione cruciale e spesso inesplorata: la significativa mobilità sanitaria passiva in uscita dalla Campania. Si tratta di un fenomeno che incide pesantemente sulle risorse regionali, con circa il 40% degli interventi chirurgici richiesti dai campani effettuati al di fuori della regione. La sorpresa – e l’indignazione – del governatore è stata scoprire che questo flusso migratorio non riguarda principalmente prestazioni specialistiche di neurologia, come precedentemente supposto, ma interventi comuni come protesi al ginocchio o chirurgia bariatrica.Dietro questo dato si cela un sistema potenzialmente problematico, in cui alcuni primari, pur mantenendo una presenza regionale limitata (visite a Napoli, Salerno, Caserta una volta al mese), indirizzano i pazienti al nord Italia per interventi chirurgici. La critica non si limita alla perdita di risorse economiche, ma anche alla potenziale inferiorità qualitativa di alcuni interventi rispetto a quelli che si potrebbero effettuare in Campania, con la conseguente necessità di ripetere procedure. Il governatore riconosce l’eccellenza dell’assistenza post-operatoria disponibile al nord, frutto di investimenti strutturali e continuità di risorse, elementi che la Campania fatica ancora a garantire pienamente.L’inaugurazione della nuova piscina e l’introduzione di attrezzature all’avanguardia al CTO rappresentano un passo avanti significativo per migliorare l’assistenza post-operatoria regionale. Questa iniziativa si inserisce in un piano più ampio di rinnovamento del sistema sanitario campano, che prevede interventi su centinaia di strutture, con la costruzione di nuovi reparti ospedalieri, come il Ruggi di Salerno e il nuovo Santobono pediatrico a Napoli. La Regione Campania si è posta l’obiettivo di superare il divario tecnologico, investendo in attrezzature moderne e all’avanguardia, tanto da occupare ora la prima posizione in Italia insieme alla Lombardia, sebbene con un vantaggio per la modernità tecnologica. Questo impegno testimonia una volontà concreta di elevare la qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini campani, affrontando le criticità esistenti e proiettandosi verso un futuro di eccellenza e innovazione. La sfida ora è consolidare questi progressi e garantire una distribuzione equa e accessibile delle risorse, ponendo al centro il benessere e la salute dei cittadini.
Mobilità sanitaria campana: De Luca attacca il sistema e punta all’eccellenza.
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