Un atto di resistenza civile: Napoli si mobilita contro Teva e la complicità nel conflitto israelo-palestineseUn’azione dirompente ha animato Napoli, un segnale chiaro di dissenso e di profonda preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza.
Un flash mob, organizzato da “Liberi edizioni” e sostenuto dai movimenti BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) e da Medici per Gaza, ha espresso un forte appello al boicottaggio della multinazionale farmaceutica israeliana Teva, in vista della sua partecipazione a una fiera in città.
L’azione, realizzata attraverso l’utilizzo artistico di serrande di un’edicola abbandonata come tela per poster incisivi, ha trasformato uno spazio urbano in un palcoscenico di denuncia.
L’iniziativa va ben oltre una semplice protesta; si configura come un atto di resistenza civile, una chiamata alla responsabilità collettiva nei confronti di un conflitto che continua a mietere vittime civili.
I promotori non si rivolgono esclusivamente al singolo cittadino, ma mirano a coinvolgere un’ampia rete di attori sociali: professionisti sanitari, farmacisti, associazioni di pazienti, presidi solidali, sollecitandoli a rivedere le loro pratiche e a evitare la prescrizione di farmaci legati a Teva, laddove alternativo.
Questa richiesta riflette una comprensione profonda del ruolo che l’industria farmaceutica può giocare, anche indirettamente, nel perpetuare un sistema di oppressione.
Il messaggio è esplicito e inequivocabile: “Napoli è contro il genocidio”.
La richiesta di arresto immediato di Netanyahu non è una semplice rivendicazione politica, ma l’espressione di una profonda indignazione verso le azioni che hanno portato alla devastazione di Gaza e alla perdita di innumerevoli vite innocenti.
La presenza di Padre Alex Zanotelli, comboniano e testimone diretto delle sofferenze del popolo palestinese, ha amplificato l’eco della protesta.
La sua esortazione alle parrocchie di tutta Italia a sostenere la causa palestinese mette in luce una lacuna nell’attivismo e nell’attenzione mediatica dedicata alla tragedia di Gaza, rispetto ad altre emergenze globali.
Zanotelli sottolinea l’urgenza di informare e sensibilizzare la popolazione, affinché possa esercitare pressione sui governi e promuovere un cambiamento politico che ponga fine all’ingiustizia e alla violenza.
L’azione si connette quindi alle mobilitazioni più ampie, come lo sciopero generale, dimostrando una crescente consapevolezza e un desiderio di cambiamento radicale nella società.
L’azione di Napoli rappresenta un monito: il silenzio e la complicità, anche attraverso scelte apparentemente neutre come la prescrizione di farmaci, hanno un costo umano troppo alto.
È un appello alla solidarietà, alla responsabilità e alla ricerca di alternative etiche e sostenibili in un mondo segnato da conflitti e ingiustizie.






