venerdì 5 Settembre 2025
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Napoli, revocato il patrocinio a evento con Olmert: polemica e etica.

La decisione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di revocare il patrocinio comunale all’evento “Falafel e democrazia – Il Mediterraneo si incontra a Napoli”, previsto per il 14 settembre, si configura come una risposta a un acceso dibattito etico-politico che ha investito la città.
L’iniziativa, che ambiva a promuovere un dialogo transculturale attraverso la gastronomia e la discussione pubblica, è stata irrobustita da una controversia ruotata attorno alla figura dell’ex premier israeliano Ehud Olmert, invitato come relatore.

La presenza di Olmert ha immediatamente riacceso le tensioni legate alle responsabilità assunte durante il suo mandato, in particolare l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009, che provocò un elevato numero di vittime civili a Gaza e suscitò ampie condanne a livello internazionale.
La gravità degli eventi e le accuse mosse nei confronti dell’ex capo di governo hanno generato una forte ondata di scontento, che si è concretizzata in una richiesta formale di revoca del patrocinio da parte di esponenti della maggioranza consiliare e dell’onorevole Rosario Andreozzi (Sinistra Italiana), il quale ha richiamato l’attenzione sulla dolorosa eredità dell’operazione militare.

L’atto del sindaco Manfredi, comunicato ufficialmente tramite il suo ufficio stampa, si inserisce in un contesto di crescente sensibilità nei confronti delle dinamiche del conflitto israelo-palestinese e della necessità di evitare ambiguità nella posizione dell’amministrazione comunale.
La decisione mira a prevenire interpretazioni che potrebbero percepire un’adesione, anche indiretta, alle politiche governative israeliane, e a tutelare l’immagine della città di Napoli come luogo di accoglienza, dialogo e rispetto dei diritti umani.

Nonostante la revoca del patrocinio, l’amministrazione comunale esprime fiducia nella capacità degli organizzatori e dei relatori di garantire la libertà di espressione e di promuovere un confronto costruttivo, seppur in un contesto di evidenti sensibilità e tensioni.

La lista degli intervenuti, che includeva figure di spicco della politica italiana (Piero Fassino, Stefania Craxi), del mondo della cultura (Maurizio De Giovanni) e del giornalismo (Claudio Cerasa, Maurizio Molinari, David Parenzo), testimonia l’ambizione dell’evento di creare un punto di incontro tra diverse prospettive, un obiettivo che, a seguito della controversia, si prospetta più complesso da raggiungere.
La vicenda solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra la promozione del dialogo interculturale e l’assunzione di responsabilità etiche in relazione a eventi storici e controversie geopolitiche.

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