La vicenda che coinvolge la nomina del Soprintendente del Teatro San Carlo ha scatenato un’acuta reazione politica a Napoli, evidenziando un profondo malcontento per le modalità con cui la decisione è stata presa.
Teresa Armato, assessore della Giunta comunale e figura di spicco del Partito Democratico, ha denunciato l’atto come un “blitz” consumato in un momento di vuoto istituzionale, mentre il Sindaco era impegnato a rappresentare la città e la complessa realtà di Bagnoli a Roma.
Armato ha espresso la speranza che gli organi di controllo valutino l’accaduto con la serietà che merita, auspicando un cambio di atmosfera per future decisioni di tale portata.
La Giunta comunale, unitamente al Sindaco Manfredi, intende intraprendere un’azione formale, ricorrendo al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR) per contestare la nomina.
Questo atto dimostra la fermezza dell’amministrazione comunale nel difendere un processo decisionale più trasparente e condiviso.
Il sostegno all’azione del Sindaco non si limita alla Giunta, ma è unanime tra i gruppi di maggioranza in Consiglio comunale, che hanno rilasciato un documento congiunto che ne ribadisce l’appoggio.
La scelta del Soprintendente del San Carlo, un’istituzione di primaria importanza non solo per il Sud Italia, ma per l’intero panorama teatrale nazionale e internazionale, reclama un approccio che garantisca il massimo rispetto per le sue tradizioni, la sua reputazione e il suo ruolo cruciale nell’identità culturale della città.
Si tratta, in sostanza, di preservare un patrimonio immateriale che necessita di una gestione responsabile e partecipata, lontana da decisioni affrettate e potenzialmente dannose per l’equilibrio e la qualità dell’offerta culturale.
La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla governance delle istituzioni culturali e sulla necessità di un dialogo costruttivo tra i diversi attori coinvolti, a partire dall’amministrazione comunale, dalla direzione del teatro e dalla comunità artistica.