L’urgenza democratica si fa sentire in Campania, e Roberto Fico, candidato del centrosinistra, lancia un appello vibrante all’elettorato: non un invito a sostenerlo, ma un monito a partecipare, a riappropriarsi del ruolo cruciale che l’atto del voto riveste per la salute della nostra convivenza civile.
In un confronto televisivo con Edmondo Cirielli, Fico ha superato la mera sollecitazione al voto, elevandolo a principio fondativo, a gesto di responsabilità verso le generazioni passate e future.
Non si tratta di privilegiare un’opzione politica specifica, ma di riconoscere che la politica, lungi dall’essere un mero strumento di potere o una fonte di frustrazione, rappresenta, nel suo ideale, un processo dinamico di miglioramento sociale, un motore di cambiamento positivo.
Questa visione, spesso offuscata dalla disillusione e dall’astensionismo, necessita di essere riaffermata con forza, perché la partecipazione è il nutrimento stesso della democrazia.
Ogni scheda, ogni scelta, contribuisce a plasmare il futuro della regione e del Paese.
Rinunciare a votare significa abdicare a questa responsabilità, rinnegare il valore del diritto, consegnando il processo decisionale a chi, per inerzia o disinteresse, sceglie di non esprimere la propria voce.
Fico esorta, dunque, a condividere questo messaggio: un passaparola di consapevolezza, un invito a superare l’apatia e la rassegnazione.
Non si tratta di un’imposizione, ma di un’esortazione affettuosa a riscoprire il senso profondo del voto, come atto di cittadinanza attiva, come affermazione del diritto di incidere sul proprio destino collettivo.
La politica, con le sue imperfezioni e le sue contraddizioni, rimane uno strumento imprescindibile per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più equo e prospero per tutti.
L’appello finale è chiaro: andate a votare, scegliete chi meglio rappresenta le vostre aspirazioni, ma soprattutto, andate a votare, perché la democrazia si alimenta di partecipazione.








