Il Dall’Ara è teatro di un’inattesa rimonta, un episodio che scuote le gerarchie della Serie A: il Bologna, squadra in stato di grazia, neutralizza il Napoli capolista, consolidando la propria imbattibilità casalinga e agguantando la Roma in zona Champions League.
La prestazione dei rossoblù, resa ancora più pregevole dall’impegno europeo di giovedì e dalle assenze di Freuler e Immobile, proietta la compagine di Italiano in una luce completamente nuova, testimonianza di una resilienza e una profondità di organico che si rivelano decisive.
L’incontro, annunciato come un confronto tra la vetta della classifica e la sua potenziale sfidante, si è trasformato in una dimostrazione di forza per il Bologna, capace di arginare le ambizioni partenopee e di imporre un gioco dinamico e concreto.
Il Napoli, afflitto da un’emergenza di giocatori indisponibili – De Bruyne, Gilmour, Lukaku, Meret e Spinazzola, solo per citarne alcuni – non riesce a sfruttare l’opportunità di consolidare la propria posizione in vetta, subendo la pressione di una squadra organizzata e motivata.
Il primo tempo si trascina in un equilibrio tattico, privo di spunti significativi.
La svolta arriva nell’intervallo, quando Italiano, con una mossa audace, introduce Cambiaghi al posto di Rowe.
La scelta si rivela immediatamente provvidenziale.
La vivacità e la capacità di infilarsi tra le linee del giovane attaccante scuotono l’inerzia della partita, aprendo varchi in una difesa azzurra apparsa lenta e prevedibile.
Il vantaggio felsineo nasce da una ripartenza fulminante orchestrata da Orsolini, che libera Dallinga, a sua volta protagonista di un assist preciso per Cambiaghi.
Quest’ultimo, con un gesto tecnico di classe, salta Di Lorenzo e crossa rasoterra per Dallinga, abile a superare Rrahmani e a depositare la palla alle spalle di Milinkovic-Savic.
L’esultanza dei 33.000 spettatori del Dall’Ara, gremito in ogni ordine di posto, è un’esplosione di gioia incontenibile.
Il gol galvanizza il Bologna, che aumenta il ritmo e la pressione.
Il Napoli, incapace di reagire, si rivela spento e privo di idee.
La conferma arriva con il raddoppio, concepito da Holm con un cross perfetto dalla destra.
Lucumi, in elevazione, anticipa Buongiorno e sigla il 2-0.
La difesa partenopea, una volta pilastro inattaccabile, appare ora vulnerabile e priva di coordinamento.
I tentativi di Conte di ridare slancio alla squadra con i cambi si infrangono contro la solidità del Bologna, che difende il vantaggio con ordine e determinazione.
Il dato emblematico è il misero numero di tiri in porta dei partenopei, a testimonianza della loro inefficacia offensiva.
Il risultato finale non è solo una vittoria, ma un messaggio chiaro: il Bologna è una forza da non sottovalutare e la lotta per la Champions League si preannuncia più combattuta che mai.







