lunedì 28 Luglio 2025
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Conte: Non sarà facile, ma costruiremo un Napoli solido e vincente

La stagione che si apre a Dimaro non reca con sé l’euforia superficiale di una vittoria inattesa, bensì la consapevolezza di un impegno arduo, una sfida che si preannuncia ben più complessa della precedente.
Antonio Conte, con un’apertura schietta, quasi proverbiale, introduce la nuova annata: non sarà una passeggiata, ma un percorso costellato di ostacoli, una maratona europea che oltre al tricolore nazionale, include la Champions League, la Supercoppa saudita e la Coppa Italia.

L’ambizione, dichiarata, è quella di onorare la maglia e di condividere con i tifosi un’esperienza di orgogliosa competizione.
La conferenza stampa d’inizio stagione si rivela non un semplice rituale, ma una riflessione profonda sul presente e sulle aspirazioni future.

Conte esorta la squadra a una lucida autoconsapevolezza, a definire chi sono e chi desiderano diventare.

Il progetto, avviato lo scorso anno, nasceva da fondamenta fragili, da un terreno di gioco accidentato.
L’obiettivo a lungo termine, un orizzonte triennale, è quello di edificare pilastri robusti, fondamenta solide capaci di resistere alle intemperie del tempo e di garantire la continuità del percorso nel cuore di Napoli.
Conte si definisce un architetto, un costruttore, un ingegnere di emozioni, un uomo che plasma il calcio attraverso un lavoro metodico e paziente, come testimoniato dalle sue precedenti esperienze in altri club.
Lo scudetto conquistato nell’annata precedente, un trionfo inatteso, non ha alterato la sua visione, il suo approccio rigoroso.
Al contrario, ha rafforzato la convinzione che la vera grandezza risiede nella capacità di costruire, di consolidare, di aggiungere mattoni uno ad uno per creare un edificio complesso e resistente.
Lo scudetto sul petto è motivo di orgoglio e di racconto, certo, ma rappresenta anche un punto di partenza, non una meta.

Il percorso di costruzione, di inserimento di nuove risorse, di affinamento della squadra, prosegue incessantemente.
La sfida non è quella di replicare un’impresa miracolosa, ma quella di trasformare un successo fortuito in una condizione permanente, di costruire un’identità, un’eredità che trascenda i singoli talenti e le singole stagioni.
L’imperativo è quello di elevare il Napoli a un livello di eccellenza sostenibile, un faro nel panorama calcistico italiano ed europeo.

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