Aurelio De Laurentiis, figura poliedrica e controversa, ha aperto il Giffoni Film Festival con un intervento schietto e illuminante, spaziando dal suo amore per il calcio al futuro dell’industria cinematografica, fino a una riflessione più ampia sulla gestione aziendale e l’innovazione.
L’incontro, un dialogo diretto con la giuria del festival, ha rivelato un imprenditore pragmatico, capace di analisi spietate e scelte audaci.
L’argomento calcistico, inevitabile, si è aperto con un’analisi impietosa del panorama italiano.
De Laurentiis non ha esitato a definire la Serie A “fallimentare”, denunciando una gestione inefficiente e una mancanza di visione strategica che rischiano di compromettere il futuro stesso del calcio.
Ha sottolineato, con dati concreti, la differenza abissale tra la struttura del Napoli, con il suo organico ridotto a poco più di cento persone, e quella di altri club, gonfiati a cinque o seicento dipendenti.
Questa disparità, secondo l’imprenditore, non è solo una questione di numeri, ma simboleggia un modello insostenibile che, se non corretto, potrebbe portare al collasso del sistema calcio nel giro di pochi anni.
Il discorso si è poi ampliato al calcio femminile, un ambito che De Laurentiis considera affascinante ma gravato da costi insostenibili.
Ha espresso la necessità di un intervento pubblico e di una strutturazione più solida, con sponsorizzazioni reali e infrastrutture adeguate, altrimenti si rischia di relegare il calcio femminile a una mera retorica di facciata.
Abbandonando il campo calcistico, De Laurentiis ha raccontato una storia inedita di rivoluzione aziendale nel merchandising del Napoli.
La sua decisione di interrompere la collaborazione con i grandi marchi sportivi, considerati troppo esosi, è stata motivata da un principio di autonomia e controllo sulla propria immagine.
L’episodio con Nike, Adidas e Puma, culminato con una raccomandata che ha sancito la fine di un rapporto lucrativo, testimonia la sua capacità di prendere decisioni impopolari ma guidate da una visione chiara.
La nascita del nuovo progetto interno, con la collaborazione di Giorgio Armani, rappresenta un ulteriore passo avanti verso un modello di gestione più diretto e creativo.
L’inclusione della figlia, inizialmente psicologa, nell’azienda, ha portato alla creazione di una divisione dedicata alla produzione, vendita e gestione dei ricavi, con risultati sorprendenti: un giro d’affari online di mezzo milione di euro in un solo giorno.
La riflessione di De Laurentiis si estende oltre il calcio e il business, toccando temi cruciali come l’innovazione, la sostenibilità e la capacità di reinventarsi.
La sua esperienza, pur con le sue controversie, offre spunti di riflessione preziosi per chiunque si trovi a confrontarsi con le sfide di un mondo in rapida evoluzione, un mondo in cui l’audacia e la capacità di prendere decisioni coraggiose sono spesso la chiave per il successo.
Il suo intervento a Giffoni conferma come l’imprenditoria possa e debba essere un terreno fertile per la sperimentazione e la ricerca di nuove frontiere, con l’obiettivo di creare valore e superare i confini del possibile.