Il ritiro di Dimaro, crocevia di ambizioni e transizioni per il club azzurro, si apre con un’assenza significativa e l’annuncio formale di nuovi volti.
L’inclusione di Lang, ufficializzato nelle ultime ore, contrasta nettamente con l’esclusione di Osimhen, una situazione che fotografa un’imminente separazione.
La mancata presentazione dell’attaccante nigeriano alle visite mediche pre-ritiro, giustificata con un certificato che appare più un segnale d’attesa per la formalizzazione del suo trasferimento al Galatasaray, evidenzia come il suo percorso con la maglia azzurra sia ormai giunto al termine.
Ricordiamo che già nella passata stagione, pur partecipando al ritiro, Osimhen si era trovato ai margini, consapevole della probabile partenza imminente, concretizzatasi poi in un prestito al Galatasaray nel corso del mercato estivo.
La lista dei convocati, tuttavia, è un mosaico di continuità e rinnovamento.
Il cuore del gruppo che ha animato l’esperienza precedente rimane saldo, arricchito dalle prime, concrete, integrazioni di mercato.
De Bruyne, Lang e Mazzocchi rappresentano i primi tasselli di un progetto che si preannuncia ambizioso, ma il quadro è destinato a completarsi a breve.
L’attaccante Lucca e il difensore Beukema, attualmente in fase di finalizzazione delle trattative contrattuali, saranno presto a Dimaro, a testimonianza di una strategia di potenziamento mirata a rafforzare diverse aree del campo.
Il primo allenamento sotto l’attento sguardo del tecnico Conte ha visto impegnati numerosi elementi di spicco della rosa.
Un elenco corposo, che include Anguissa, Buongiorno, Coli Saco, Contini, De Bruyne, Di Lorenzo, Ferrante, Gilmour, Hasa, Juan Jesus, Lang, Lobotka, Lukaku, Marianucci, Mazzocchi, McTominay, Meret, Neres, Obaretin, Olivera, Politano, Raspadori, Rrahmani, Sgarbi, Simeone, Spinazzola, Turi, Vergara, Zanoli, Zerbin.
Questa miscela di esperienza e gioventù, affiancata dall’impatto di nuovi interpreti, dovrebbe delineare le traiettorie tattiche e le dinamiche interne che guideranno la squadra nel prosseguimento del percorso agonistico.
L’assenza di Osimhen, pur lasciando un vuoto, è percepita come l’inizio di un nuovo capitolo, dove nuovi talenti dovranno emergere e contribuire a scrivere la storia del club.
Il ritiro di Dimaro si configura quindi non solo come un momento di preparazione atletica, ma anche come un laboratorio di idee, un crocevia di opportunità e una tela bianca su cui dipingere il futuro.