L’analisi post-partita di Cesc Fabregas, a seguito del pareggio a reti inviolate al “Maradona” contro un Napoli ambizioso, trascende la semplice cronaca di un risultato.
È una riflessione profonda sull’evoluzione di una squadra giovane, sulla filosofia di gioco implementata e sul rapporto, profondo e rispettoso, con Antonio Conte.
Fabregas non esprime un entusiasmo incondizionato, ma piuttosto una consapevolezza: la prestazione, pur meritando un riconoscimento, impone la necessità di una continua crescita.
La vittoria, in sé, sarebbe stata un mero dato di fatto; ciò che conta è il percorso intrapreso, il “passo avanti” compiuto contro un avversario di caratura internazionale.
Il Napoli, squadra che Fabregas osserva con attenzione e ammirazione, ha subito una pressione inedita, un’intensità di gioco che nessuna altra formazione aveva finora dimostrato di poter imporre.
La forza del Como risiede nella freschezza e nel potenziale di una squadra composta in gran parte da giovani talenti, spesso acerbi e imprevedibili.
Fabregas sottolinea con orgoglio la rapidità con cui alcuni di questi ragazzi, come Jesus Rodriguez, si sono inseriti nel professionismo, superando velleità e inesperienza con una dedizione encomiabile.
La spesa ingente sostenuta dalla società non definisce il valore di questa squadra; piuttosto, la capacità di valorizzare e far crescere talenti emergenti è la vera chiave del successo.
La soddisfazione di Fabregas non è solo legata alla prestazione atletica, ma soprattutto alla maturazione intellettuale e comportamentale dei suoi giocatori.
La loro apertura mentale e la loro incessante dedizione al lavoro rappresentano una vera e propria risorsa, un fattore inaspettato che contribuisce a creare un ambiente positivo e stimolante.
Il processo di crescita è lungo e tortuoso, ma Fabregas si sente fortunato a guidare un gruppo così motivato e desideroso di migliorarsi.
Il rapporto con Antonio Conte, figura centrale nel contesto calcistico italiano e suo ex allenatore al Chelsea, si rivela un elemento significativo.
Fabregas riconosce l’evoluzione di Conte come tecnico, sottolineando la sua capacità di adattamento e la sua costante ricerca di nuove strategie.
L’episodio del rigore, centrale e parato dal portiere avversario, testimonia la fiducia che Fabregas ripone nei suoi giocatori, lasciando a loro la responsabilità di affrontare situazioni di pressione.
La scelta, a suo dire, deve basarsi sulla sensazione personale, sull’intima convinzione di chi si sente pronto ad assumersi quell’onere.
In definitiva, la dichiarazione di Fabregas è molto più di un semplice commento post-partita: è una dichiarazione di intenti, una visione di calcio improntata alla crescita, al lavoro di squadra e alla valorizzazione del potenziale umano.
È la promessa di un futuro, un percorso di miglioramento continuo e la consapevolezza che il vero valore di una squadra non si misura solo in termini di risultati, ma nella capacità di superare le difficoltà e di crescere insieme.







