Un’immagine che trascende il semplice risultato sportivo: Massimo Pessina, diciassette anni, portiere nato e cresciuto ad Alzano Lombardo, si erge a protagonista assoluto in una partita che ha visto il Bologna affrontare il Napoli campione d’Italia.
Un debutto inaspettato, una responsabilità inaudita per un ragazzo che incarna la forza di una generazione e l’orgoglio di una terra, la Lombardia.
La sua figura, imponente per i due metri e due centimetri di altezza, non è solo una presenza fisica dominante, ma la concretizzazione di un percorso di crescita costellato di impegno e dedizione.
Dalle prime esperienze formative nell’Olginatese all’affinamento del suo talento nell’AlbinoLeffe, Massimo ha saputo costruire una solida base tecnica e mentale, sempre con umiltà e con la consapevolezza che il vero valore risiede nella perseveranza e nel lavoro di squadra.
La sua prestazione, impeccabile e priva di errori, ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria del Bologna, sigillando la porta avversaria con una freddezza e una sicurezza che raramente si vedono in un giocatore così giovane.
Un traguardo che va ben oltre il risultato sportivo, rappresentando un esempio di come il talento, unito all’impegno e alla disciplina, possa portare a risultati straordinari.
Il plauso del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non è solo un riconoscimento per la sua bravura, ma un inno alle eccellenze giovanili lombarde, capaci di distinguersi in un contesto nazionale competitivo.
Fontana sottolinea con acume non solo le sue qualità atletiche, ma anche il suo carattere, descrivendolo come un mix ineguagliabile di “cuore tenero, mani ruvide e carattere bergamasco doc”.
Un ritratto che ne rivela la profondità umana e la sua capacità di rimanere con i piedi per terra, nonostante i successi.
Massimo Pessina, campione d’Europa con la nazionale Under 17, incarna i valori di una nuova generazione di atleti: passione, impegno, umiltà e rispetto per l’avversario.
La sua storia è un invito a coltivare i talenti giovanili, a sostenere i percorsi formativi e a valorizzare l’eccellenza sportiva come motore di crescita sociale e culturale per l’intera nazione.
Un esempio che dimostra come lo sport possa essere un potente veicolo di ispirazione e di crescita per tutti.
La sua ascesa è un monito: il futuro del calcio, e non solo, passa dalle mani di questi giovani portieri, custodi non solo della porta, ma anche dei sogni e delle speranze di un’intera comunità.







