L’assenza di De Bruyne, un fulcro tecnico del Napoli, non si traduce in un vuoto insormontabile, ma piuttosto in un’opportunità di riscoperta e di evoluzione tattica.
McTominay, con le sue caratteristiche specifiche, può incarnare un approccio diverso, un’impronta differente che il tecnico del Benfica, José Mourinho, intuisce come potenzialmente stimolante.
La transizione in corso nel gioco del Napoli, sottolinea Mourinho, richiede una nuova lettura, un distacco dalle aspettative pre-assenze.
Non si tratta di minimizzare le defezioni avversarie, quanto di esaltare la capacità di adattamento e di innovazione.
Il Benfica, attualmente in una fase di rodaggio con soli tre punti in Champions League, ma galvanizzato dalla vittoria sull’Ajax, affronterà il Napoli consapevole delle proprie fragilità e delle potenzialità avversarie.
Il confronto con il Chelsea, persa per un episodio cruento, un autogol, rivela una squadra capace di competere ad altissimi livelli.
L’analisi tattica approfondita di Mourinho evidenzia una maturazione del gioco napoletano, un’organizzazione più solida, nonostante gli errori individuali che hanno costantemente penalizzato la squadra.
“La conoscenza del Napoli è un vantaggio,” ammette Mourinho, ma non si tratta di una semplice questione di familiarità.
Riconosce, con rispetto, la potenza e la continuità dimostrata dagli azzurri, capaci di dominare la scena nazionale con due scudetti consecutivi.
“Mi piace di più come giocano ora rispetto a prima,” rivela il tecnico portoghese, intuendo una trasformazione che lo rende più propenso a sottovalutare le assenze, privilegiando l’analisi della filosofia di gioco.
La compattezza e la consapevolezza tattica, eredità inconfondibile di Antonio Conte, rappresentano un ostacolo significativo, una testimonianza della sua abilità nel plasmare rose competitive, con un occhio attento alle esigenze del mercato e una preparazione meticolosa.
Mourinho, con la consueta ambiguità, evita di svelare la formazione schierata, sottolineando l’importanza di una miscela di esperienza e freschezza: “Tanti debuttano con me, altri vengono dalle giovanili.
” La sua attenzione è focalizzata esclusivamente sulla performance: “Il mercato occupa zero del mio pensiero.
Domani conterà solo il risultato.
” La priorità è la vittoria, un imperativo categorico per alimentare le residue speranze di qualificazione.
“Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo.
Sarà una battaglia ardua,” conferma Mourinho, esprimendo la piena consapevolezza della difficoltà dell’impresa.
La qualificazione, pur al di là delle possibilità matematiche, resta un obiettivo primario, un faro che guida le strategie e infonde determinazione nell’affrontare una sfida di tale portata.
La partita non è solo una prova di forza, ma un banco di prova per l’ingegno tattico e la resilienza psicologica di entrambe le squadre.






