La partita Picerno-Cavese, valida per la terza giornata del girone C di Serie C, si preannuncia un evento ad alta tensione.
L’appuntamento, fissato per venerdì 31 ottobre alle ore 20:30 allo stadio Curcio di Picerno, sarà caratterizzato da un’assenza significativa: quella del pubblico ospite.
La decisione, formalizzata con un decreto del Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, vieta la vendita di biglietti ai residenti nella provincia di Salerno, una misura drastica volta a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza durante l’evento.
La decisione non è frutto di una valutazione superficiale, ma il risultato di un’attenta analisi condotta dal Comitato per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive.
Questo organo, incaricato di monitorare e mitigare i rischi associati agli eventi calcistici, ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla potenziale escalation di tensioni tra le due contendenti.
Il cuore del problema risiede non solo nella storica rivalità tra Picerno e Cavese, ma soprattutto nella delicata dinamica che coinvolge la tifoseria cavese e quella del Potenza, squadra locale di cui Picerno è vicina.
La prossimità geografica tra Potenza e Picerno, e il consolidato spirito di appartenenza che anima le rispettive tifoserie, creano un contesto particolarmente volatile.
Incidenti pregressi, altercate verbali e manifestazioni di ostilità hanno contribuito a delineare un quadro di rischio elevato, che impone misure preventive incisive.
La decisione del Prefetto, pertanto, si configura come un tentativo di disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva, cercando di prevenire disordini, scontri e qualsiasi forma di comportamento illegale.
Al di là dell’aspetto immediato della privazione del diritto di assistere alla partita, questa decisione solleva interrogativi più ampi sulla gestione della sicurezza negli eventi sportivi, sul ruolo delle istituzioni nella tutela dell’ordine pubblico e sulla responsabilità condivisa di tifosi e club nel promuovere un clima di rispetto e fair play.
La partita Picerno-Cavese si trasforma, dunque, in un banco di prova cruciale per la capacità di bilanciare la passione calcistica con la necessità di garantire la sicurezza di tutti.
Il silenzio delle gradinate ospiti, pur forzato, potrebbe rappresentare un monito per il futuro.