L’Abruzzo interno non cede. Lungi dall’abbracciare rassegnazione, le aree più impervie della regione si configurano come un laboratorio di resilienza e rinascita, dove l’innovazione non si declina in grandi infrastrutture, ma in un profondo riavvicinamento comunitario, in una sinergia istituzionale capace di contrastare lo spopolamento e offrire un futuro sostenibile per famiglie, giovani e anziani. Il convegno “Comunità resilienti, innovazione sociale e futuro dei piccoli comuni dell’Abruzzo interno,” promosso dall’Associazione Location, ha rappresentato un momento cruciale, un punto di incontro tra gli attori chiave di questo processo di ricostruzione sociale e di riconquista del territorio.Il cuore del dibattito ha ruotato attorno alla comprensione delle sfide complesse che affliggono le aree interne: la dispersione demografica, la carenza di infrastrutture, la difficoltà di accesso ai servizi essenziali. Tuttavia, queste sfide non sono state presentate come ostacoli insormontabili, bensì come stimoli per l’ingegno e la collaborazione. La consapevolezza che solo un approccio sinergico, che coinvolga enti pubblici, associazioni di volontariato, imprese sociali e cittadini, possa garantire un futuro positivo per questi territori, è emersa con chiarezza.Il confronto, moderato dal giornalista Rai Alberto Orsini e arricchito dagli interventi di figure di spicco come Roberto Santangelo, assessore regionale con delega al Sociale e alla Cultura; Manuela Tursini, assessore del Comune dell’Aquila; Paolo Federico, sindaco di Navelli; Deborah Visconti, sindaca di Sant’Eusanio Forconese e presidente dell’Unione Comuni Montagna Aquilana; e rappresentanti di enti come l’Usrc e l’Usra, ha evidenziato come l’eccellenza possa nascere dalla piccola scala. L’esempio virtuoso di Navelli, con la sua offerta di servizi quali nidi d’infanzia, centri sociali per anziani, assistenza domiciliare, scuole efficienti e punti di pronto intervento, si è rivelato un modello da seguire e adattare alle specificità di ogni comunità.L’analisi ha superato la mera elencazione di servizi, addentrandosi nelle dinamiche sociali ed economiche che influenzano la vitalità delle aree interne. Si è discusso dell’importanza di promuovere l’imprenditoria locale, di valorizzare le risorse naturali e culturali, di creare opportunità di lavoro giovanile e di incentivare il turismo sostenibile. La resilienza non è solo resistenza, ma anche capacità di adattamento e trasformazione, un processo continuo di apprendimento e miglioramento. Il futuro delle aree interne abrucesi non è un destino segnato, ma un progetto da costruire insieme, giorno dopo giorno, con impegno, creatività e una profonda fiducia nelle potenzialità del territorio e delle sue comunità. Si tratta di un futuro che non si conquista con proclami, ma con azioni concrete, con la promozione di un patto di fiducia tra cittadini e istituzioni, e con la condivisione di una visione comune di sviluppo e benessere.
Abruzzo interno: resilienza, rinascita e futuro da costruire insieme.
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