Il Regno Unito e l’India hanno firmato un accordo storico di libero scambio, dopo tre anni di complesse trattative che hanno attraversato alti e bassi. Il premier britannico Keir Starmer e il premier indiano Narendra Modi hanno reso noto questo accordo bilaterale in contemporanea, in un momento in cui l’ambito del commercio internazionale si trova nell’incertezza a causa degli intensi dibattiti sulle tariffe doganali sollevati negli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Questo nuovo accordo metterà fine alla precedente tariffa del 12% che era stata imposto sulla maggior parte dei prodotti britannici esportati in India e viceversa. Il governo indiano ha dichiarato che questo accordo bilaterale avrà un impatto significativo sulle esportazioni britanniche, stimando a una crescita del 70% entro la fine di quest’anno. Questo nuovo accordo è anche visto come un passo verso il riavvicinamento tra le due nazioni dopo il Brexit e ha destato interesse in molti altri paesi che mirano a creare nuove alleanze commerciali nel quadro della Global Value Chain, sempre più complessa. Tuttavia, l’accordo di libero scambio è stato criticato da alcuni esponenti del Partito Laburista britannico, preoccupati per la minore protezione dei lavoratori e delle industrie nazionali in un mercato globale che si muove velocemente.