Un’analisi comparativa delle addizionali IRPEF in diverse città italiane rivela un quadro complesso di disparità fiscali, con impatti significativi sul potere d’acquisto dei cittadini. La mappa del carico fiscale, elaborata dall’Unione Italiana del Lavoro (UIL), evidenzia come l’entità delle addizionali, sia a livello comunale che regionale, possa variare sensibilmente a seconda della località di residenza.Le città di Salerno e Roma emergono come i centri urbani più gravati per i contribuenti con redditi di 40.000 euro, dove l’addizionale IRPEF si impenna, superando i 1.400 euro. Immediatamente a seguire, si collocano Avellino e Napoli, confermando una tendenza all’aumento del carico fiscale nel Sud Italia. Al contrario, per i redditi più bassi, attestati intorno ai 20.000 euro, Vibo Valentia si distingue per l’onere fiscale più elevato, segnalando come le dinamiche dell’addizionale IRPEF possano differire in base al livello di reddito.Un elemento cruciale nella comparazione è la disparità tra le grandi città. Il contrasto tra la situazione dei romani a basso reddito e quella dei milanesi è particolarmente marcato. A Milano, l’assenza di addizionale comunale IRPEF si traduce in un vantaggio competitivo significativo, riducendo l’onere fiscale a meno della metà rispetto a Roma. Questo divario persiste anche per i redditi più elevati: a 40.000 euro, i contribuenti romani versano circa 1.542 euro in addizionali, mentre i milanesi ne pagano appena 916. La differenza, superiore ai 600 euro, testimonia come le scelte politiche locali e le strategie di finanza locale possano influire pesantemente sulle tasche dei cittadini.L’indagine dell’UIL, che ha calcolato l’impatto complessivo dell’IRPEF regionale e comunale, sottolinea l’importanza di una maggiore trasparenza e uniformità nella gestione delle addizionali. Le classifiche elaborate, focalizzate su due fasce di reddito distinte (20.000 e 40.000 euro), mirano a fornire un quadro chiaro e dettagliato della situazione fiscale in diverse aree del Paese, permettendo ai contribuenti di comprendere meglio l’onere che grava sulle loro finanze e stimolando un dibattito pubblico più informato sulle politiche fiscali locali. L’analisi evidenzia come la pressione fiscale, lungi dall’essere un dato uniforme, rappresenti un mosaico complesso di scelte e priorità che influenzano in modo significativo la qualità della vita e la competitività delle diverse aree del territorio nazionale.
Addizionali IRPEF: Mappa delle Disparità Fiscale tra le Città Italiane
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