L’onere abitativo rappresenta una pressione significativa per le famiglie lucane, emergendo come una sfida strutturale che incide profondamente sui bilanci domestici. Uno studio recente, condotto dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil sulla base dei dati dell’Agenzia delle Entrate relativi alla seconda metà del 2023 e della prima del 2024, evidenzia come la spesa per il fitto incida per il 23,5% del budget delle famiglie materane e per il 18,6% di quelle potentine, valori sensibilmente allineati con la media nazionale attestata al 24,2%.L’analisi, basata sul costo medio della locazione di immobili di circa 100 metri quadrati in aree semi-centrali di 106 capoluoghi di provincia, rivela un divario significativo tra i canoni medi: 735 euro mensili (8.820 euro annuali) a Matera, contro i 580 euro mensili (6.960 euro annuali) di Potenza. Questa disparità, pur collocandosi all’interno di un quadro nazionale complesso, accentua le difficoltà incontrate dalle famiglie lucane, soprattutto quelle con redditi più bassi.La questione abitativa, lungi dall’essere un mero dettaglio economico, si configura come un vero e proprio diritto sociale e un indicatore di benessere collettivo. Il sindacato Uil, attraverso la sua segretaria confederale Ivana Veronese, lancia un appello al Governo, sollecitando un’inversione di rotta e un ritorno al centro del dibattito politico un tema cruciale come quello della casa. Si rimprovera l’amministrazione attuale di aver trascurato, fino ad oggi, il contributo sindacale in questo confronto.Vincenzo Tortorelli, segretario Uil Basilicata, sottolinea come il diritto alla casa rimanga una priorità ineludibile. La carenza di investimenti nell’edilizia residenziale popolare, unita a un rallentamento dell’edilizia cooperativa, aggrava ulteriormente la situazione. Sebbene l’accesso alla proprietà abitativa rappresenti un obiettivo desiderabile, l’accesso al credito, in particolare per le famiglie monoreddito, si rivela spesso un ostacolo insormontabile a causa delle condizioni bancarie sfavorevoli.L’indagine Uil non si limita a quantificare l’onere abitativo, ma invita a una riflessione più ampia sulle politiche abitative necessarie per garantire un accesso equo e sostenibile alla casa per tutti i cittadini. È imperativo che il Governo, le istituzioni e il mondo sindacale collaborino per affrontare questa sfida, promuovendo soluzioni innovative e mirate, che possano conciliare le esigenze del mercato con il diritto fondamentale alla casa. Si tratta di un investimento nel futuro, un fattore determinante per la coesione sociale e lo sviluppo economico del Mezzogiorno, e in particolare della Basilicata.
Affitti alle stelle: la casa pesa sui bilanci delle famiglie lucane.
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