Una tragica vicenda ha scosso la tranquilla cornice di Chiavari, nel genovese, dove una donna di 49 anni, dedicata all’assistenza di un gruppo di cani, ha subito un violento attacco che l’ha condotta al ricovero d’urgenza presso l’ospedale San Martino. L’incidente, verificatosi in serata all’interno di una villetta situata lungo la Aurelia, solleva interrogativi complessi sulla gestione della fauna domestica e sulla sicurezza delle persone che si prendono cura di essa.La donna, incaricata della cura dei sette cani, è stata improvvisamente e inaspettatamente aggredita, riportando ferite profonde e gravi, principalmente a livello degli arti inferiori e alla regione cervicale. La violenza dell’attacco ha richiesto l’immediato intervento dei soccorsi, con un dispiegamento coordinato che ha coinvolto i Vigili del Fuoco di Chiavari, il 118, la Croce Verde di Lavagna e la Croce Rossa di Chiavari, questi ultimi responsabili del trasferimento d’urgenza della vittima verso Genova. La gravità della situazione ha visto anche l’anziana madre della proprietaria dei cani necessitare di assistenza medica, a causa dello shock emotivo provocato dall’orrore del fatto, venendo soccorsa e curata presso l’ospedale di Lavagna.Sul luogo dell’accaduto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Chiavari, i quali hanno avviato le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’evento. L’arrivo della proprietaria dei cani, inaspettatamente, ha contribuito a calmare l’aggressività degli animali, suggerendo un possibile fattore scatenante legato alla loro percezione di pericolo o alla mancanza di un riferimento stabile. La questione ora è affidata alla competenza dei veterinari dell’ASL 4, i quali dovranno valutare attentamente il comportamento degli animali e determinare il percorso più appropriato, che potrebbe includere la valutazione della pericolosità, la riabilitazione comportamentale o, in casi estremi, l’eutanasia. L’episodio riapre un dibattito cruciale sull’importanza di protocolli chiari per la gestione dei cani, sulla necessità di una formazione specifica per chi si occupa della cura di animali potenzialmente pericolosi e sulla responsabilità individuale e collettiva nel garantire la sicurezza di tutti. La vicenda pone anche l’attenzione sulla fragilità emotiva e fisica di coloro che, per lavoro o per affetto, si dedicano alla cura di animali, spesso senza una adeguata protezione e preparazione.
Aggredita a Chiavari: donna grave, indagini sugli animali
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