La Fondazione Museo del Tessuto di Prato celebra il suo mezzo secolo di attività con “Alaïa e Balenciaga. Scultori di Forma”, un’esibizione museale che trascende la semplice comparazione tra due figure chiave della moda, elevandola a riflessione sul processo creativo, l’eredità e la trasmissione del sapere sartoriale. Dal 25 ottobre 2024 al 3 maggio 2026, il museo pratese accoglierà un corpus di oltre cinquanta opere – abiti, schizzi, fotografie d’archivio e video – provenienti rispettivamente dalla fondazione Azzedine Alaïa e dall’archivio storico della maison Balenciaga, curate con acume e sensibilità da Olivier Saillard.La mostra non intende semplicemente accostare due stili, ma indagare la dialettica tra innovazione e tradizione, tra la rottura con il passato e la rielaborazione di un’eredità tecnica e concettuale. Cristobal Balenciaga, il couturier spagnolo naturalizzato francese, considerato da molti il “couturier dei couturiers”, e Azzedine Alaïa, il designer tunisino-francese noto per la sua meticolosa attenzione alla forma e la sua profonda conoscenza del corpo femminile, appaiono come due poli di un continuum, due maestri che, pur operando in contesti temporali e stilistici differenti, condividono una profonda ricerca sulla sartorialità.Saillard, con la sua curatela, evidenzia come Alaïa, fin da giovane, fosse profondamente colpito dalla maestria tecnica e dalla visione architettonica delle creazioni di Balenciaga. La mostra ne offre testimonianze concrete: un abito Alaïa della collezione autunno/inverno 1986 che riprende la silhouette di una giacca haute couture del 1938, o i bolerini delle stagioni autunno/inverno 1986 e 1989 che si ispirano a un modello haute couture del 1940. Questi non sono meri omaggi, ma reinterpretazioni che dimostrano come Alaïa abbia utilizzato le creazioni di Balenciaga come punto di partenza per un’indagine personale sui volumi, sui tagli e sulle proporzioni.”Scultori di Forma” si inserisce nel solco di un percorso museale che ha visto il Museo del Tessuto dedicare mostre a figure emblematiche della moda italiana e internazionale, da Gianfranco Ferrè, interprete di un lusso intellettuale e architettonico, a Walter Albini, pioniere del prêt-à-porter e simbolo di un’estetica democratica. La mostra rappresenta un’opportunità per il museo pratese di consolidare il suo ruolo di centro di eccellenza nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio tessile e della creatività sartoriale, invitando il pubblico a riflettere sulla profonda connessione tra arte, artigianato e design. L’esposizione si propone di andare oltre la superficie estetica, svelandone le complesse dinamiche di ispirazione, evoluzione e influenza che caratterizzano il mondo della moda.
Alaïa e Balenciaga: Scultori di Forma a Prato
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