Alexander Langer, figura cardine per chi anela a una società improntata a giustizia, equità, pace, dialogo interculturale e sostenibilità ambientale, lascia un’eredità ancora viva trent’anni dopo la sua scomparsa. Giorgio Mezzalira, custode dell’Archivio Alex Langer, ne delinea il profilo, ricordando l’uomo che si definì “costruttore di ponti e guastatore di muri”, lasciando un testamento spirituale, un imperativo morale: “Continuate in ciò che era giusto”.Nato a Vipiteno il 22 febbraio 1946, il percorso politico di Langer affonda le sue radici nell’identità altoatesina, terra di confine, crocevia di culture e di tensioni. La sua formazione è plasmata dalla complessità di un territorio segnato da rivendicazioni autonomistiche e da un delicato equilibrio tra identità italiana e tedesca. Questa esperienza lo forma come intellettuale e come attivista, sensibile alle dinamiche del potere e alle esigenze di una convivenza pacifica.Immaginare Alexander Langer di fronte alle sfide globali del presente – i conflitti che lacerano l’Ucraina, la tragedia umanitaria di Gaza, le tensioni geopolitiche che coinvolgono l’Iran – si rivela un esercizio arduo. Mezzalira sottolinea giustamente come il mondo sia radicalmente mutato in questi trent’anni, rendendo difficile proiettare la sua visione sul presente. Tuttavia, c’è un nucleo, un *ethos*, un modo di “stare al mondo” che Langer incarnava, che può ancora ispirare azioni responsabili. Si tratta di un approccio che trascende le ideologie e che pone al centro la consapevolezza delle proprie azioni, le conseguenze che ne derivano, e la responsabilità che ciascuno ha nei confronti degli altri e del pianeta. Non si tratta di una responsabilità passiva, ma di un impegno attivo a costruire alternative, a promuovere il dialogo, a denunciare le ingiustizie, a cercare soluzioni pacifiche.L’Archivio Alex Langer, una ricognizione preziosa di documenti, lettere, discorsi, interviste, rappresenta un patrimonio intellettuale da tutelare e valorizzare. La sua futura deposizione presso l’Archivio della Provincia autonoma di Bolzano, resa possibile da un accordo tra la Fondazione Alex Langer, l’Archivio provinciale e la Fondazione Museo storico del Trentino, segna un passo importante per preservare e rendere accessibile questo lascito. L’iniziativa non è solo un atto di memoria, ma anche un investimento nel futuro, un modo per offrire alle nuove generazioni uno strumento per comprendere le sfide del presente e per costruire un mondo più giusto e sostenibile. L’Archivio non è un mero contenitore di documenti, ma un laboratorio di idee, un luogo di ispirazione per chiunque desideri proseguire il cammino tracciato da Alexander Langer, un uomo che ha saputo coniugare impegno politico, rigore intellettuale e profonda umanità.