La scarsa diffusione delle polizze assicurative a tutela di abitazioni e imprese contro eventi catastrofici come alluvioni, terremoti, frane ed erosioni costiere, che in Italia si attesta attorno al mero 7% secondo i dati Ania, solleva una questione strutturale che trascende la semplice analisi economica. Il dato, allarmante, riflette una combinazione di fattori culturali, economici e normativi che necessitano di un intervento sinergico a livello europeo e nazionale, come sottolineato dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.La limitata adesione alle polizze assicurative non è solamente una questione di costo, sebbene l’onere finanziario rappresenti indubbiamente un ostacolo per molte realtà, specialmente per le piccole e medie imprese e per i nuclei familiari con redditi limitati. È altresì un problema di consapevolezza e di percezione del rischio. Molti cittadini e imprenditori sottovalutano la probabilità di essere colpiti da eventi calamitosi o, semplicemente, non comprendono appieno i vantaggi e le protezioni offerte dalle assicurazioni. Questa lacuna nella comprensione è alimentata da una scarsa educazione finanziaria e da una comunicazione spesso insufficiente da parte delle compagnie assicurative.L’intervento richiesto non può limitarsi a misure di sostegno al reddito o a sgravi fiscali, sebbene questi ultimi rappresentino uno strumento utile per rendere le polizze più accessibili. È necessario un approccio più ampio che includa:* Riforma della percezione del rischio: campagne di sensibilizzazione e comunicazione mirate a educare la popolazione e le imprese sulla reale esposizione al rischio e sui benefici delle assicurazioni.* Incentivi strutturali: Introduzione di detrazioni fiscali significative e agevolazioni per la sottoscrizione di polizze assicurative, con particolare attenzione alle aree a maggiore rischio.* Standardizzazione e semplificazione: Definizione di standard chiari e trasparenti per le polizze assicurative, semplificando la comprensione delle condizioni contrattuali e riducendo la complessità burocratica.* Sostegno all’innovazione: Promozione dello sviluppo di prodotti assicurativi innovativi, come le assicurazioni parametriche, che offrono una maggiore flessibilità e trasparenza nella gestione dei risarcimenti.* Collaborazione pubblico-privato: Rafforzamento della collaborazione tra istituzioni pubbliche, compagnie assicurative e associazioni di categoria per definire strategie condivise e promuovere la diffusione della cultura assicurativa.* Valutazione del rischio: Supporto alle amministrazioni locali nella valutazione e mappatura del rischio, al fine di definire politiche di prevenzione e mitigazione adeguate e di orientare gli incentivi assicurativi.In definitiva, il superamento di questa sfida richiede un cambio di paradigma culturale e un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo di costruire un sistema più resiliente e preparato ad affrontare le crescenti minacce naturali che caratterizzano il nostro tempo. L’intervento europeo, in sinergia con le politiche nazionali, deve agire come volano per questo processo trasformativo, promuovendo una visione comune e fornendo gli strumenti necessari per realizzare un futuro più sicuro e sostenibile.
Alluvioni, terremoti: l’Italia poco assicurate, un problema strutturale.
Pubblicato il
