La recente scoperta di fibre d’amianto nell’aria della sede regionale della Liguria a Genova, in via D’Annunzio 111, solleva interrogativi urgenti e richiede un’analisi approfondita delle dinamiche ambientali e sanitarie in gioco. Due campagne di monitoraggio, condotte congiuntamente dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAL) e da un’azienda specializzata, hanno rivelato la presenza di amianto aerodisperso, configurando una situazione che, in virtù della normativa vigente, impone l’adozione di misure di tutela.Questo scenario si pone in contrasto con i risultati storici delle valutazioni periodiche della qualità dell’aria all’interno dell’edificio, che in passato avevano sempre indicato l’assenza di fibre di amianto. La discrepanza, unitamente a segnalazioni provenienti dal personale dipendente, ha innescato una serie di approfondimenti, culminati nella rilevazione, durante il mese di aprile, di un valore che ha confermato la presenza di amianto. Sebbene il valore riscontrato sia inferiore ai limiti di legge, l’evento ha determinato l’immediata attivazione dello smart working cautelativo per tutti i dipendenti operanti nella sede.La decisione di prorogare lo smart working, unitamente alla trasmissione dei dati alle autorità competenti, testimonia l’approccio proattivo della Regione Liguria nella gestione dell’emergenza. L’obiettivo primario è garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, parallelamente all’indagine volta a identificare la fonte di contaminazione.L’indagine si è focalizzata sul cantiere in corso nell’edificio adiacente, in via D’Annunzio 113, con un’ispezione condotta dall’ASL3 genovese. I risultati dell’ispezione hanno portato all’immediato ordine di sospensione dei lavori, in considerazione del potenziale rischio di rilascio di fibre di amianto. La Regione sottolinea che tutte le valutazioni tecniche sono in corso per definire le modalità di accesso futuro all’edificio di via D’Annunzio 111, con la priorità assoluta dedicata alla tutela della salute dei lavoratori.L’episodio non si esaurisce in una semplice constatazione di presenza di amianto; solleva interrogativi più ampi sulla gestione dei materiali contenenti amianto negli edifici pubblici, sulla necessità di protocolli di monitoraggio più stringenti e sulla formazione del personale addetto ai cantieri. L’evento richiede, inoltre, un’analisi approfondita delle procedure di sicurezza implementate durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio adiacente, per evitare future contaminazioni. La trasparenza nella comunicazione dei risultati delle analisi e l’aggiornamento costante dei lavoratori sono elementi cruciali per ristabilire la fiducia e garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Infine, l’episodio sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare, che coinvolga ARPAL, ASL, tecnici ambientali e rappresentanze sindacali, per affrontare efficacemente le problematiche legate alla presenza di materiali contenenti amianto e tutelare la salute pubblica.