La scomparsa di Arnaldo Pomodoro, avvenuta serenamente nella sua abitazione milanese nella notte tra sabato 22 e domenica 23 giugno, lascia un vuoto incolmabile nel panorama artistico contemporaneo. A pochi giorni dal compimento del suo centesimo anno – sarebbe nato il 23 giugno 1926 a Montebello di Romagna – l’annuncio della Fondazione Arnaldo Pomodoro, guidata da Carlotta Montebello, sancisce la perdita di una figura monumentale, la cui opera ha profondamente segnato il Novecento e l’inizio del nuovo millennio.Pomodoro non fu semplicemente uno scultore; fu un pensatore, un filosofo della forma, capace di trasfigurare la materia in metafore potenti e universali. La sua ricerca, iniziata nel secondo dopoguerra, si è sviluppata attraverso una dialettica costante tra tradizione e innovazione, tra la scultura figurativa del passato e le esigenze espressive di un’epoca segnata da profonde trasformazioni sociali, politiche ed economiche.Le sue celebri sfere di bronzo, divenute simboli iconici del suo genio, rappresentano la quintessenza di questo approccio. Non si tratta di semplici oggetti tridimensionali, bensì di microcosmi enigmatici, carichi di significato simbolico. Le fessure, i tagli, le increspature che attraversano le superfici lucide evocano la fragilità dell’esistenza, la precarietà delle certezze, la complessità delle relazioni umane. Sono segni di una ricerca inarrestabile, di una volontà di indagare i limiti e le potenzialità della forma.La sua opera si estende ben oltre le sfere, includendo sculture monumentali, installazioni ambientali, disegni e monografie che testimoniano la sua costante sperimentazione. La ricerca di Pomodoro non si è mai fermata, evolvendo nel tempo con una capacità di rinnovamento che ha affascinato critici e collezionisti. Si è cimentato con materiali diversi, affrontando tematiche legate al lavoro, all’industria, alla natura, sempre con un approccio intellettuale e una sensibilità artistica di altissimo livello.La Fondazione Arnaldo Pomodoro, istituita per preservare e promuovere il suo vasto patrimonio artistico e intellettuale, continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione del suo pensiero e nella valorizzazione della sua opera, lasciando alle future generazioni un’eredità inestimabile e un esempio di rigore, creatività e impegno civile. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo messaggio, inciso nella materia e nella memoria collettiva, resterà vivo e ispiratore. Il mondo dell’arte piange un maestro, un pensatore, un uomo che ha saputo interpretare il suo tempo con profonda umanità e straordinario talento.
Arnaldo Pomodoro è scomparso: un vuoto nel mondo dell’arte.
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