L’attività di contrasto alla criminalità organizzata ha portato all’arresto di una donna trentenne, intercettata dalla Polizia Stradale in prossimità del casello autostradale di Altedo (Bologna). L’evento, consumatosi venerdì, ha svelato un tentativo di introduzione sul mercato illecito di una significativa quantità di marijuana, stimata in quindici chilogrammi netti, il cui valore potenziale, una volta distribuita ai canali di vendita al dettaglio, avrebbe superato i cinquanta mila euro.La donna, a bordo di una berlina di medie dimensioni, è stata sottoposta a un controllo di routine durante un servizio di vigilanza sulla A13. L’ispezione del bagagliaio ha rivelato la presenza di un borsone contenente 150 confezioni sigillate in cellophane, accuratamente preparate per favorire la distribuzione e la vendita in piccole dosi. La precisione nell’imballaggio e la quantità complessiva suggeriscono un’organizzazione preesistente e una pianificazione meticolosa nell’esecuzione del traffico di stupefacenti.L’operazione, coordinata con la Procura della Repubblica di Bologna, ha portato all’immediato arresto della trentenne, in applicazione dell’articolo relativo al possesso ingiante di sostanze stupefacenti ai fini di detenzione illecita. La confisca del materiale rinvenuto rappresenta un duro colpo per la filiera criminale coinvolta, che presumibilmente mira a sfruttare il mercato della cannabis per ottenere ingenti profitti.Il caso solleva interrogativi sulla persistenza di traffici illeciti di stupefacenti attraverso le arterie stradali nazionali e sull’importanza cruciale dei controlli e dei servizi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine. L’evento rientra in un contesto più ampio di contrasto alla criminalità organizzata, che richiede un approccio integrato e collaborativo tra le diverse istituzioni, al fine di prevenire e reprimere efficacemente il traffico di sostanze stupefacenti e proteggere la sicurezza pubblica. L’inchiesta è tuttora in corso e si preannuncia un’indagine approfondita per identificare i possibili complici e i responsabili della catena logistica che ha portato al tentativo di introduzione della droga sul mercato.