L’arresto di Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d’Adda e medico specialista in gastroenterologia presso una struttura sanitaria di Pozzuolo Martesana, ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato un’ondata di sgomento. L’uomo, figura di spicco nella politica locale e professionista sanitario, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa gravissima di aver abusato sessualmente su quattro pazienti durante visite ambulatoriali. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano e condotte dagli investigatori dell’aggiunta Letizia Mannella e dalla procuratrice Alessia Menegazzo, si sono sviluppate a partire da una denuncia sporta nel lontano 2004. Un’indagine lunga e complessa, segnata da un’attenta analisi di intercettazioni telefoniche e riscontri scientifici, ha permesso di ricostruire la dinamica degli abusi e di identificare il medico come il responsabile delle violenze.La vicenda, che emerge dopo quasi vent’anni dalla prima segnalazione, pone interrogativi inquietanti sulla fiducia che i pazienti ripongono nei confronti del sistema sanitario e sulla vulnerabilità delle persone che si rivolgono ai medici per cure e assistenza. L’orizzonte temporale così ampio, che copre un periodo di significativa attività professionale per Sgroi, suggerisce una potenziale estensione del ventaglio di vittime, alimentando la preoccupazione che altri pazienti possano aver subito abusi senza denunciarli.Gli investigatori, consci della delicatezza e della complessità del caso, hanno lanciato un appello pubblico a chiunque possa aver subito abusi da parte di Sgroi, invitando a presentare denuncia. La possibilità che il numero di vittime possa aumentare è un fattore determinante per una piena ricostruzione della verità e per garantire giustizia alle persone lese. L’arresto è avvenuto sul luogo di lavoro, un atto simbolico che sottolinea la gravità delle accuse e l’impegno delle autorità a perseguire i responsabili di tali comportamenti inaccettabili. La vicenda solleva inoltre questioni cruciali relative alla supervisione e alla verifica dei comportamenti dei professionisti sanitari, evidenziando la necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di tutela dei pazienti.