Nel procedimento giudiziario riguardante la tragica scomparsa di Aurora Tila, la giovane di tredici anni deceduta a Piacenza il 25 ottobre a seguito di una caduta dal terrazzo di un’abitazione, il pubblico ministero Simone Purgato, inquirente presso il Tribunale dei minori di Bologna, ha formulato una richiesta cruciale al giudice Chiara Alberti. Tale istanza, accolta dalla magistratura, comporta la contestazione di un’ulteriore accusa, quella di atti persecutori aggravati, che aggiunge profondità e complessità al quadro investigativo.L’inclusione di questa aggravante, formalizzata attraverso una specifica contestazione di imputazione, sottolinea l’importanza di esaminare le dinamiche relazionali pregresse e i comportamenti messi in atto dal quindicenne imputato nei confronti della vittima. L’aggravante specifica che gli atti persecutori sono stati amplificati dalla minore età di Aurora e dalla preesistente relazione affettiva che legava i due giovani.Questa decisione processuale implica un’indagine più approfondita sulle modalità con cui il rapporto tra Aurora e l’imputato si è evoluto nel tempo. Si richiede di ricostruire il contesto emotivo e psicologico in cui si sono svolti gli eventi, al fine di determinare se il comportamento dell’imputato possa essere interpretato come una forma di controllo, molestia o prevaricazione nei confronti di Aurora, sfruttando la vulnerabilità derivante dalla giovane età e dal legame affettivo.La contestazione degli atti persecutori non mira a predeterminare la responsabilità dell’imputato, bensì a fornire alla magistratura un quadro più completo e sfumato delle circostanze che hanno portato alla tragica morte di Aurora. Tale analisi si propone di valutare se l’imputato abbia esercitato un’influenza negativa sulla vittima, compromettendo la sua libertà e sicurezza, e se tale comportamento abbia contribuito, in qualche modo, agli eventi che hanno causato il suo decesso.La decisione del giudice Alberti, accogliendo la richiesta del pm Purgato, apre la strada a una fase processuale più complessa, in cui si dovranno acquisire ulteriori elementi probatori, testimonianze e perizie psicologiche per accertare la natura e l’intensità della relazione tra i due giovani e il ruolo, se presente, del comportamento dell’imputato nella dinamica che ha portato alla morte di Aurora Tila. La ricostruzione di tali elementi è fondamentale per garantire una giustizia equa e per comprendere appieno la tragedia che ha colpito la comunità di Piacenza.
Aurora Tila: indagini più approfondite con l’aggravante di atti persecutori
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