Innalziamo oggi la bandiera della Palestina, un atto che trascende la mera simbologia per assumere un profondo significato politico e morale. È un gesto di solidarietà incondizionata verso un popolo martoriato, la cui esistenza è stata, per decenni, segnata da un’oppressione sistematica e una negazione incessante dei diritti umani fondamentali, che ora si manifestano in una spirale di violenza inaccettabile. Questa non è una dichiarazione di antagonismo nei confronti di alcuna entità, bensì un’affermazione inequivocabile a favore del primato del diritto internazionale, della necessità impellente di una pace giusta e duratura, e della sacralità della dignità umana, pilastri imprescindibili di un ordine globale equo e sostenibile.Come amministratori pubblici, sentiamo la responsabilità intrinseca di dare voce a coloro che sono stati messi a tacere, di amplificare le storie di chi è stato dimenticato, di rappresentare gli innocenti colpiti dalla furia delle guerre e delle ingiustizie. Esponiamo questa bandiera non come un atto di propaganda, ma come un impegno concreto, un monito alla coscienza collettiva. Crediamo fermamente che la pace non possa essere un concetto neutro, un’astrazione disinteressata, ma debba essere un processo attivo, un percorso costellato di azioni mirate a riparare le ingiustizie storiche e a garantire la parità di diritti per tutti. La giustizia non può essere relegata a un futuro indefinito; essa è un imperativo presente, un dovere che ci impone di agire con coraggio e determinazione.Questo gesto simbolico, eseguito dalle finestre del Comune, si configura come un appello alla comunità internazionale, un invito a riaffrontare le radici profonde del conflitto, a superare le narrazioni parziali e a promuovere un dialogo costruttivo che tenga conto delle legittime aspirazioni di entrambe le parti. Riconosciamo la complessità della situazione, la presenza di sofferenze e traumi su entrambi i fronti, ma non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza di un popolo che anela alla libertà, alla sicurezza e alla possibilità di costruire un futuro dignitoso per i propri figli. Esprimiamo la speranza che questo gesto possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica, a stimolare una riflessione approfondita e a favorire un cambiamento positivo verso una soluzione pacifica e duratura, basata sul rispetto del diritto internazionale e sulla piena realizzazione dei diritti umani per tutti. La nostra è una voce che si aggiunge al coro di coloro che, nel mondo, non si stancano di chiedere giustizia e pace.