La regione Basilicata si propone come scenario di una risposta concreta e umanitaria alla drammatica situazione che affligge i bambini di Gaza. L’iniziativa, primariamente annunciata dall’Assessore alla Salute Cosimo Latronico e successivamente richiamata dal capogruppo del Partito Democratico Piero Lacorazza, solleva interrogativi urgenti sullo stato di avanzamento delle azioni intraprese. A distanza di un mese, emerge la necessità di valutare quali passi siano stati compiuti per trasformare l’annuncio in un’effettiva accoglienza.L’appello lanciato da una significativa coalizione di 57 associazioni potentinesi, attraverso la “Lettera per Gaza”, rafforza la richiesta di un corridoio umanitario e sanitario. Questa missiva, un grido di speranza e solidarietà, denuncia come il conflitto continui a mietere vittime civili, con i bambini, le donne e gli uomini più vulnerabili a sopportare il peso più gravoso della violenza. La “Lettera” non è solo una richiesta di aiuto, ma un invito a un’azione responsabile e compassionevole, riconoscendo il dovere morale di offrire rifugio e supporto a chi soffre.L’impegno della Basilicata, se tradotto in azioni concrete, rappresenterebbe un gesto di profonda umanità e un esempio di come le regioni italiane possano contribuire a mitigare le conseguenze devastanti dei conflitti internazionali. La richiesta di Lacorazza sottolinea la disponibilità del Partito Democratico, del terzo settore e del vasto mondo del volontariato a fornire supporto al governo regionale. Questo coinvolgimento multidimensionale testimonia una sensibilità diffusa e una volontà condivisa di accogliere e proteggere i bambini di Gaza, vittime innocenti di una guerra che nega loro il diritto di crescere in sicurezza e dignità.L’iniziativa va oltre la semplice assistenza medica, mirando a fornire un ambiente sicuro e stabile dove i bambini possano elaborare i traumi subiti e ricostruire le loro vite. Rappresenta un atto di accoglienza che riflette i valori di solidarietà, compassione e rispetto dei diritti umani che animano la comunità lucana. La speranza è che questo gesto possa ispirare altre regioni e altre nazioni a compiere azioni simili, contribuendo a costruire un futuro più giusto e pacifico per tutti.
Basilicata e Gaza: un mese dopo, dove siamo con l’accoglienza?
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