La Regione Basilicata ha introdotto una misura innovativa a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori agricoli, segnando un passo significativo nella direzione di una gestione proattiva dei rischi derivanti dalle ondate di calore. Il provvedimento, firmato dal Presidente Vito Bardi, impone una sospensione delle attività lavorative in campo durante le ore di picco termica, precisamente dalle 12:30 alle 16:00, nei giorni in cui l’indicatore Worklimate dell’INAIL evidenzia un rischio elevato per chi opera all’aperto. Questa ordinanza, con una durata estesa fino al 31 agosto 2025, rappresenta una risposta concreta a una problematica emergente, resa più acuta dai cambiamenti climatici e dall’aumento delle temperature medie.L’iniziativa non si limita a una semplice restrizione delle ore lavorative, ma riflette una filosofia regionale orientata alla valorizzazione della dignità del lavoro e alla prevenzione di patologie correlate al calore, come colpi di calore, disidratazione severa ed esaurimenti. La Regione riconosce l’importanza cruciale del settore agricolo per l’economia lucana, ma sottolinea che la produttività non può e non deve essere raggiunta a costo della salute dei lavoratori.L’adozione del sistema Worklimate dell’INAIL, una piattaforma che fornisce quotidianamente valutazioni del rischio termico in tempo reale, permette di modulare l’applicazione del divieto in base alle effettive condizioni meteorologiche, evitando così generalizzazioni che potrebbero penalizzare l’attività agricola in giornate meno critiche. Il sito www.worklimate.it diventa quindi uno strumento informativo essenziale per datori di lavoro e lavoratori, fornendo indicazioni chiare e aggiornate sui rischi termici.Questa ordinanza si inserisce in un contesto più ampio di politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, che prevedono non solo misure di mitigazione, volte a ridurre le emissioni di gas serra, ma anche strategie di adattamento, che mirano a ridurre la vulnerabilità dei settori economici e delle comunità esposte agli impatti del cambiamento climatico. Il provvedimento lucano, in questo senso, costituisce un esempio virtuoso di come la pubblica amministrazione possa intervenire in modo proattivo per proteggere la salute dei cittadini e sostenere un’economia agricola sostenibile e rispettosa del lavoro umano. La decisione sottolinea inoltre la necessità di investire in formazione e sensibilizzazione dei lavoratori e dei datori di lavoro sui rischi legati al calore e sulle misure di prevenzione da adottare, promuovendo una cultura della sicurezza sul lavoro che metta al centro il benessere e la dignità della persona.
Basilicata: Stop Lavoro Agricolo nelle Ore più Calde
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