Il mercato finanziario asiatico ha aperto la settimana con un rialzo speranzoso, nonostante i segnali di allarme provenienti dalla Cina. L’indice PMI dei servizi cinese è sceso a livelli record in aprile, toccando i minimi da sette mesi e lasciando presagire un rallentamento del PIL nazionale per il secondo trimestre. I dazi imposti dagli Stati Uniti sembrano aver avuto già un impatto significativo sull’economia cinese.Hong Kong, Shanghai e Shenzhen sono tra i principali indici in rialzo, con guadagni del 0,6%, dell’1% e del 2% rispettivamente. Tuttavia, Tokyo e Seul rimangono chiusi per motivi diversi, mentre Taiwan e Sydney chiudono in flessione.Nel frattempo, i future su Wall Street sono in leggera caduta dopo che l’SeP 500 ha chiuso la settimana precedente con una flessione netta, ponendo fine al più lungo rally degli ultimi vent’anni. Ford è stata tra le prime aziende a ritirare la propria previsione di crescita a causa dell’impatto dei dazi, che potrebbe comportare un costo di 1,5 miliardi di dollari per i suoi utili.La prospettiva degli indici PMI europei ha messo in allarme il mercato finanziario continentale, con le borse attendenti gli indicatori chiave. Il dollaro è guadagnando terreno sull’euro, con la coppia valutaria che scambia attorno a 1,13. L’indice ISM dei servizi americano è cresciuto in aprile, mostrando una notevole resilienza di fronte alla incertezza causata dai dazi.Il petrolio ha ripreso il suo valore, con un aumento del 1,5% che lo porta ai minimi degli ultimi quattro anni. Le tensioni nel Medio Oriente sembrano aver giocato un ruolo importante in questo rialzo, con il WTI a 57,98 dollari al barile. L’oro è anch’esso aumentato del 1,5%, arrivando a 3.362 dollari l’oncia e avvicinandosi ai suoi massimi storici.