venerdì, 23 Maggio 2025
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Borse Europee: Tensioni Commerciali e Timori Globali

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Le principali piazze finanziarie europee si sono chiuse con una performance contrastata, mitigando parzialmente le perdite iniziali dopo un’apertura segnata da crescenti timori legati all’escalation delle tensioni commerciali transatlantiche. L’annuncio del Presidente americano Donald Trump, che prefigura un aumento significativo dei dazi doganali sull’Unione Europea a partire dal primo giugno, ha innescato un’ondata di vendite, in particolare sui settori più esposti alle dinamiche commerciali internazionali.Parigi ha subito un calo dell’1,8%, Milano ha ceduto l’1,7%, Francoforte l’1,4% e Madrid l’1,2%, mentre Londra, pur mantenendo una performance negativa, ha limitato i danni grazie all’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti l’8 maggio, offrendo un fragile contrappeso alle pressioni ribassiste. Oltreoceano, i mercati statunitensi hanno mostrato debolezza, con il Dow Jones e il Nasdaq che riflettono un clima di incertezza e avversione al rischio.Lo spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi decennali si è stabilizzato a 102,6 punti, indicando una certa resilienza del mercato obbligazionario italiano nonostante il contesto geopolitico teso. I rendimenti obbligazionari italiani, tedeschi e americani hanno registrato movimenti contrastanti, riflettendo le aspettative di mercato riguardo alle future politiche monetarie e alle prospettive di crescita economica. Il dollaro si è indebolito significativamente rispetto all’euro e alla sterlina, mentre l’oro ha beneficiato dell’aumento della domanda rifugio sicuro.Anche i mercati delle materie prime hanno risentito dell’incertezza generale, sebbene con andamenti dissimili: il prezzo del petrolio WTI ha mostrato una modesta ripresa, mentre il gas naturale ha registrato un incremento.Le preoccupazioni relative alle nuove tariffe commerciali hanno pesato in modo particolare sul settore automobilistico, con cali significativi per titoli di spicco come Stellantis, Porsche, Mercedes-Benz, Ferrari, BMW, Volkswagen e Renault. Il lusso, strettamente legato all’economia europea e sensibile alle fluttuazioni del sentiment dei consumatori, ha subito una correzione generalizzata, con Swatch, Brunello Cucinelli, Hermès, Richemont e Moncler che hanno registrato performance negative.Il comparto bancario ha condiviso il clima di avversione al rischio, con vendite generalizzate su titoli come MPS, Unicredit, SocGen, Intesa Sanpaolo, Popolare di Sondrio, Bper Banca, Banco BPM, Mediobanca e Commerzbank.Un’eccezione significativa si è verificata per Iveco, che ha registrato un apprezzamento grazie a offerte per la divisione difesa (Idv) presentate da un consorzio composto da Leonardo, Rheinmetall, Indra Sistemas e Czechoslovak Group. Questo scenario suggerisce un interesse strategico per il settore della difesa, che potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita in un contesto economico globale complesso. La reazione positiva del titolo Iveco sottolinea la capacità di alcuni settori di performance in modo resiliente, anche in un clima di incertezza più ampio.

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