domenica, 22 Giugno 2025
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Braccialetto manomesso e fuga: allarme per madre vittima di violenza.

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Un episodio di allarme e violazione delle misure cautelari ha coinvolto un uomo di 41 anni, residente nel Maceratese, che si è sottratto al monitoraggio imposto dalle autorità, configurando un ulteriore capitolo di una vicenda complessa legata a dinamiche familiari segnate da maltrattamenti. L’uomo, oggetto di una misura restrittiva a protezione della madre, sessantacinquenne, vittima di reiterate condotte vessatorie nei mesi precedenti, ha deliberatamente compromesso il corretto funzionamento del braccialetto elettronico a lui applicato.La manomissione del dispositivo, oltre a costituire un reato autonomo, ha immediatamente generato la sua sparizione, impedendo il controllo della sua posizione geografica e, di fatto, annullando l’efficacia della misura protettiva. Questo comportamento, interpretato dagli inquirenti come un tentativo premeditato di frustrare la sorveglianza delle forze dell’ordine, solleva interrogativi sulla complessità della gestione di situazioni di violenza domestica e sulla necessità di rafforzare i sistemi di monitoraggio e di controllo.Precedentemente, il 7 giugno, i carabinieri avevano già deferito l’indagato all’Autorità giudiziaria a seguito di una violazione diretta della misura cautelare, rilevata durante una sua presenza ingiustificata presso l’abitazione della madre. Questo episodio precedente, unitamente alla successiva sparizione, delinea un quadro di persistente inosservanza delle prescrizioni legali e di una potenziale escalation del rischio per la vittima.La vicenda sottolinea la delicatezza delle dinamiche familiari disfunzionali e la sfida che le istituzioni si trovano ad affrontare nel tentativo di bilanciare la tutela della vittima con la garanzia dei diritti dell’indagato, ricordando che, in ogni fase del procedimento giudiziario, fino a sentenza definitiva, l’uomo è da considerarsi presunto innocente, in attesa di un accertamento completo e incontrovertibile di responsabilità. L’episodio invita inoltre a una riflessione più ampia sull’efficacia dei braccialetti elettronici come strumento di prevenzione della violenza domestica, e sulla necessità di prevedere meccanismi di risposta rapida in caso di manomissione o tentativo di elusione del sistema di monitoraggio.

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