A Matera, l’attesa per la festa della Bruna si fa palpabile, intrecciando fede profonda, memoria millenaria e fervore popolare. La presentazione del carro trionfale, opera dell’artista Francesca Cascione, è un momento di sacra suspensione, preludio alla processione del 2 luglio che vedrà la Patrona Maria Santissima della Bruna solcare le vie della città. Quest’anno, la celebrazione si configura come un’eco del Giubileo 2025, elevando il tema ‘Mio Signore e mio Dio, Tu Mia Speranza’ a leitmotiv di un’esaltazione spirituale.Il carro, una magniloquente macchina di cartapesta, si erge come un’imponente metafora della Chiesa, una nave solitaria che affronta le tempeste dell’esistenza, guidata dalla speranza che risplende come faro. Con una lunghezza di dieci metri e un’altezza di sei, l’opera è un trionfo di artigianato e simbolismo, arricchita da quattordici statue a grandezza naturale, un coro di angioletti, sei angeli telamoni e un’abbondanza di decorazioni pittoriche e scultoree che ne esaltano la maestosità.La prua del vascello è coronata da un’aquila imperiale, emblema universale di resurrezione e di una visione trascendente, affiancata da due angeli che squillano il corno di ariete, un richiamo diretto alla sacralità del Giubileo come tempo di redenzione e liberazione spirituale. Il cuore del carro è dominato dall’episodio biblico dell’incontro tra il Cristo risorto e l’apostolo Tommaso, un momento di fede radicale, dove il dubbio si dissolve nel contatto fisico con la divinità.La parte posteriore si eleva con la rappresentazione ieratica della Trinità, custode solenne della porta celestiale che accoglierà l’immagine sacra della Bruna. Sulla sommità, il trono della Madonna è illuminato da lanterne a tema marino, evocando la luce divina che guida il cammino della fede. A contrasto, un imponente gruppo scultoreo raffigura il sacrificio di Abramo, un’immagine potente che simboleggia la prova di fede e la fiducia incondizionata, in un dialogo silenzioso con la scena di Tommaso.L’iconografia del carro è un’enciclopedia visiva del messaggio biblico, un percorso spirituale che comprende l’Annunciazione, la pesca miracolosa, il Cenacolo, Simeone e Anna al tempio e il Discorso della Montagna. Ogni scena contribuisce a creare un mosaico di fede, carità e speranza, un inno alla redenzione e alla grazia divina.La sera del 2 luglio, la processione sarà un tripudio di colori, suoni e profumi. Quattro coppie di muli traineranno il carro, con una scorta di cavalieri in abiti d’epoca spagnola, rievocando un passato di fede e di tradizione. Al termine del percorso, la statua della Bruna sarà deposta nel Duomo. La tradizione culmina con il momento culminante: l’assalto e la distruzione del carro da parte del popolo materano, un gesto simbolico di partecipazione emotiva e di rinnovamento spirituale, che sancisce il legame indissolubile tra la comunità e la sua Santa Patrona.
Bruna a Matera: Fede, Storia e il Carro del Giubileo
Pubblicato il
