Nella suggestiva cornice della Sala consiliare di Palazzo San Giorgio, si è celebrato un atto di profonda valenza simbolica: la stipula del gemellaggio tra la città di Campobasso e Itatiba, vivace centro urbano brasiliano situato a breve distanza da San Paolo. L’evento, intriso di richiami alla cultura brasiliana, si è aperto con un concerto emozionante eseguito dal trio composto da Nicola Cordisco, Renata Marano e André Bartholome, le cui melodie hanno evocato i colori e i ritmi del Brasile.Una delegazione ufficiale di Itatiba, guidata dal sindaco Thomàs Capeletto de Oliveira e composta dagli assessori Luis Soares de Camargo (Cultura), Eduardo Samir Aoun (Sviluppo), Jackline Roberta Boava Monte (Governo) e dalla segretaria dell’Assessorato alla Cultura e Turismo, Samantha Giani Massaretti, ha reso omaggio alla città di Campobasso. La sindaca Marialuisa Forte ha espresso con chiarezza l’importanza strategica di questo legame, un’occasione per rafforzare i ponti culturali e istituzionali tra le due comunità, testimonianza di una storia condivisa che affonda le sue radici nel tempo. Alla cerimonia erano presenti autorità civili e militari, la prorettrice dell’Università degli Studi del Molise, Stefania Scippa, e la sindaca di Oratino, Loredana Latessa, il cui comune è già legato da un gemellaggio con Itatiba, consolidando un percorso di collaborazione transoceanica.L’accordo tra Campobasso e Itatiba si configura come un ambizioso progetto di cooperazione, volto a promuovere scambi e sinergie in settori chiave come la cultura, il turismo, l’economia, il commercio, l’assistenza sociale, l’istruzione e la formazione. L’obiettivo primario è la creazione di relazioni durature e vantaggiose per entrambe le comunità, un vero e proprio motore di crescita reciproca. Un ruolo cruciale in questo processo è stato svolto dall’ingegnere e docente universitario André Bartholome, figura chiave di questo ponte transatlantico, il quale ha saputo interpretare e catalizzare la volontà di unire le due città. La sua storia personale è intrinsecamente legata a questo gemellaggio: suo bisnonno, Francesco Paolo Di Bartolomeo, originario di Campobasso, emigrò in Brasile nel 1894, portando con sé la memoria e i valori della sua terra natale, lasciando in Molise la figlia Maria Angela, custode della continuità familiare.La comunità di Itatiba, profondamente ancorata alle proprie radici italiane, vanta un’eredità culturale significativa. Circa il 70% dei suoi abitanti discende da immigrati italiani, molti dei quali provenienti dal Molise. Cognomi come Palladino, Di Bartolomeo, Trivisonno, Uliano, D’Angelo, Petti, Mastrangelo, Fatica, Di Rito, Iafelice, Ramacciato, Evangelista, risuonano con forza sia in Brasile che a Campobasso, testimoniando un intreccio genealogico profondo. È un dato di straordinaria rilevanza che, a livello globale, il Brasile accoglie la più grande comunità di origine italiana al mondo, con oltre 32 milioni di brasiliani – pari al 15% della popolazione – che rivendicano con orgoglio le proprie origini italiane, un patrimonio immateriale di inestimabile valore che continua a nutrire e arricchire l’identità nazionale brasiliana. Il gemellaggio rappresenta dunque un tassello fondamentale in questa narrazione storica, un omaggio al passato e una promessa per il futuro.
Campobasso-Itatiba: Gemellaggio tra due città, un ponte transatlantico.
Pubblicato il
