L’azione della Guardia di Finanza a Pollein, frazione di Saint-Benin, solleva questioni complesse che vanno ben oltre una semplice violazione urbanistica. Il sequestro del capannone di proprietà di Roberto Marlier, inizialmente concepito come fienile agricolo con annessa stalla, rivela una sottile ma significativa deviazione dalla legalità, che incide direttamente sul tessuto urbanistico e sulla pianificazione territoriale del comune.L’irregolarità non risiede tanto nella costruzione in sé, quanto nella sua impropria destinazione d’uso. Marlier, presumibilmente al fine di generare reddito, ha trasformato la struttura in un deposito abusivo per camper, accumulando un numero considerevole di veicoli – si parla di una trentina – in una zona destinata all’agricoltura e alla produzione alimentare. Questo atto, a quanto pare, è stato compiuto in flagrante disprezzo del Piano Regolatore Generale (PRG), strumento fondamentale per disciplinare l’assetto del territorio, e senza aver ottenuto le necessarie concessioni edilizie.La vicenda pone l’attenzione su una problematica sempre più diffusa: la trasformazione occulta di strutture agricole in attività commerciali, spesso in risposta a dinamiche economiche locali. Sebbene il desiderio di trovare nuove fonti di reddito sia comprensibile, l’elusione delle normative urbanistiche costituisce una violazione della legge che può avere conseguenze significative.Innanzitutto, il PRG è concepito per garantire uno sviluppo equilibrato del territorio, preservando la sua vocazione agricola, proteggendo il paesaggio e assicurando servizi adeguati alla popolazione. L’installazione di un deposito camper, con il conseguente aumento del traffico, l’impatto ambientale e il potenziale disturbo alla quiete pubblica, è in contrasto con questi obiettivi.Inoltre, l’assenza di autorizzazioni edilizie comporta una serie di rischi per la sicurezza delle persone e dell’ambiente. Strutture non conformi alle normative possono essere vulnerabili in caso di eventi sismici o altre calamità naturali. La mancanza di controlli e verifiche può inoltre comportare la presenza di materiali pericolosi o la violazione di norme igienico-sanitarie.Il sequestro del capannone da parte delle Fiamme Gialle rappresenta quindi un segnale importante per il comune e per l’intera comunità. È necessario un’azione rigorosa per contrastare queste pratiche irregolari, rafforzando i controlli, sanzionando i trasgressori e promuovendo una cultura del rispetto delle regole. La vicenda di Pollein dovrebbe stimolare una riflessione più ampia sulla necessità di un’attenta pianificazione del territorio, sulla promozione di attività economiche sostenibili e sulla tutela del patrimonio agricolo e paesaggistico. La legalità, in questo contesto, non è solo una questione di rispetto delle leggi, ma un presupposto fondamentale per uno sviluppo armonioso e duraturo del territorio.