La Capri-Napoli, leggendaria maratona del Golfo, ha visto trionfare un’ondata di talento turco nella terza prova open, orchestrata da Eventualmente Eventi e Comunicazione sotto la guida di Luciano Cotena. La gara, che ha preso il via dalle acque di Le Ondine Beach Club a Marina Piccola e si è conclusa presso il Circolo Canottieri, non solo ha testato la resistenza fisica dei partecipanti, ma ha anche svelato dinamiche competitive di grande spessore e commoventi storie umane.Ozkan Dizar, nuotatore proveniente da Istanbul, ha conquistato il podio maschile, dimostrando una resilienza eccezionale di fronte alle sfide imposte dal mare. La sua vittoria, tuttavia, non è stata priva di riflessioni. Abituato a sfide di lunghezza considerevole e detentore di record in piscina, Dizar ha ammesso di aver dovuto adattare la sua strategia a causa delle condizioni marine variabili. “Mentalmente ero pronto, ma le onde hanno richiesto una gestione diversa,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza dell’adattabilità in un contesto competitivo come quello della Capri-Napoli. Il tempo finale di 8 ore, 39 minuti e 10 secondi non ha rispecchiato appieno le sue aspettative, alimentando il desiderio di una futura rivalsa. Dietro di lui, Mateos Ioseba (spagnolo) e Andre Leao Baptista (brasiliano) hanno completato il podio maschile, testimoniando la competizione di alto livello.Aybige Su Ircag, compagna di allenamento di Dizar, ha trionfato nella categoria femminile, condividendo un percorso parallelo e un arrivo simultaneo con il compagno. Anche per lei, la gara si è rivelata un banco di prova significativo, superando il limite dei 15 km precedentemente percorsi in allenamento. “Una gara bellissima, ma faticosa,” ha commentato, riconoscendo la forza del mare e la capacità di superare le difficoltà.La prova a squadre ha visto primeggiare la Kr Swin, squadra proveniente da Crotone, che con un tempo di 8 ore, 10 minuti e 44 secondi si è avvicinata al record assoluto della traversata. Il successo, tuttavia, è stato intriso di commozione e memoria. “Ci siamo dati cambi regolari, progressivamente accorciando le frazioni,” hanno spiegato i componenti della squadra, dedicando la vittoria al loro amico Nicola, prematuramente scomparso e che avrebbe dovuto far parte di un altro team della Kr Swin. La loro performance non è stata solo una dimostrazione di abilità atletica, ma anche un toccante tributo ad un compagno di squadra.La Capri-Napoli, dunque, non si è limitata a celebrare la velocità e la resistenza fisica, ma ha rivelato una complessa trama di storie umane, di resilienza di fronte alle avversità e di profondo legame tra i partecipanti, trasformando la maratona in un evento di portata emotiva e sportiva significativa.