L’urgenza salvavita dell’ictus: un modello di eccellenza al CardarelliIl tempo è cervello. Questa affermazione, ormai ampiamente riconosciuta nella comunità medica, assume un significato cruciale nel contesto dell’ictus, una delle principali cause di disabilità e mortalità a livello globale. L’Ospedale Cardarelli di Napoli ha dimostrato, con un caso emblematico, la capacità di tradurre questo principio in azione, raggiungendo risultati straordinari nella gestione di emergenze ictus.Il racconto di un intervento salvavita, culminato in soli nove minuti dall’arrivo in Pronto Soccorso all’inizio della terapia farmacologica, illustra un’organizzazione clinica impeccabile. L’efficienza è frutto di una sinergia perfetta tra il 118, la Neurologia Stroke e il Pronto Soccorso, un sistema integrato che permette di ridurre al minimo i tempi di attesa e di avviare tempestivamente le terapie salvavita. La rapidità è amplificata dalla pre-attivazione dei protocolli diagnostici e terapeutici ancora durante il trasporto del paziente in ambulanza, con l’accesso venoso già impostato e la raccolta dei dati anagrafici.La Stroke Unit del Cardarelli, diretta da Vincenzo Andreone, si configura come un centro di riferimento per la gestione dell’ictus ischemico, trattando oltre 300 pazienti all’anno. Il tempo medio per l’inizio della trombolisi endovenosa, una procedura essenziale per ripristinare il flusso sanguigno al cervello, è di circa 37 minuti, un dato che colloca l’ospedale tra le strutture più avanzate in Europa. Questo risultato non è casuale, ma il frutto di un impegno costante per ottimizzare i processi clinici e investire in personale altamente specializzato.L’efficacia del modello Cardarelli si fonda sulla comprensione che l’organizzazione stessa è parte integrante della terapia. Questo implica una collaborazione stretta e coordinata tra diverse figure professionali: personale del 118 per l’attivazione tempestiva del sistema, medici del Pronto Soccorso per la prima accoglienza e valutazione, neurologo per la diagnosi e l’inizio della terapia, radiologi interventisti per le procedure avanzate qualora la trombolisi farmacologica non fosse sufficiente. La recente riorganizzazione della rete ictus in Campania ha rafforzato ulteriormente il ruolo centrale del Cardarelli, ottimizzando i flussi di pazienti e garantendo un accesso rapido alle cure specialistiche.Antonio d’Amore, Direttore Generale del Cardarelli, sottolinea come la riorganizzazione della rete assistenziale abbia segnato un punto di svolta nel trattamento dell’ictus in Campania, permettendo un notevole miglioramento della qualità dell’assistenza e un impatto positivo sulla vita dei pazienti. La Società Europea dello Stroke Unit riconosce costantemente il Cardarelli come un centro di eccellenza per la velocità e la competenza, un risultato che riflette l’impegno di un team multidisciplinare e la capacità di gestire volumi di pazienti elevati. L’esperienza consolidata dell’ospedale, unitamente alla priorità data alla rapidità e all’efficacia, contribuiscono a definire un nuovo standard di cura, un cambio di passo significativo nella gestione della patologia ischemica cerebrale. La dedizione e la professionalità del personale sanitario sono elementi imprescindibili per il raggiungimento di questi importanti risultati assistenziali.
Cardarelli Napoli: Un modello d’eccellenza nella gestione dell’ictus
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