La storia del giovane nato con il cuore a metà, senza il ventricolo destro, è un caso eccezionale che ha richiesto la massima attenzione e la più avanzata tecnologia medica per essere superato. La condizione anomala di questo paziente rappresentava una sfida senza precedenti per i cardiologi, poiché il suo cuore si trovava in uno stato di sovraccarico costante a causa del malfunzionamento della valvola mitrale e del fatto che il ventricolo sinistro doveva sostenere l’intero sistema circolatorio.L’intervento chirurgico tradizionale sarebbe stato troppo rischioso per questo paziente, quindi l’équipe medica dell’Ospedale Bambino Gesù ha deciso di adottare un approccio più innovativo. Dopo aver ottenuto il via libera del Comitato Etico e del Ministero della Salute, gli specialisti hanno scelto la procedura di impianto trans-catetere di 3 clip valvolari per riparare il difetto alla valvola mitrale.Questa tecnica avanza utilizza un catetere sottile e flessibile che viene inserito nei vasi sanguigni per raggiungere il cuore, consentendo l’impianto diretto delle clip necessarie a rinforzare la chiusura della valvola mitrale. La scelta di questa procedura è stata possibile grazie all’esperienza e alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare composta da cardiologi specializzati e esperti internazionali.Il paziente, che ha trascorso la sua vita finora affrontando interventi cardiochirurgici complessi al Bambino Gesù, è stato sottoposto a una serie di procedure per costruire un sistema di circolazione alternativo chiamato Fontan. Questa condizione comporta un costante superlavoro dell’organismo e del ventricolo sinistro, richiedendo terapie e controlli serrati.La nuova procedura trans-catetere ha consentito l’impianto di 3 clip che hanno ridotto significativamente la gravità dell’insufficienza mitralica del paziente. Le condizioni cliniche sono migliorate rapidamente, e dopo soli sei giorni dall’intervento il paziente è stato dimesso con una netta riduzione della terapia farmacologica necessaria.Questo caso unico ha rappresentato per l’équipe medica dell’Ospedale Bambino Gesù l’opportunità di aprire nuove possibilità di cura per i pazienti affetti da cardiopatie congenite rare. La procedura innovativa utilizzata in questo caso costituisce un importante passo avanti nella tecnologia medica e rappresenta un esempio concreto del potere della collaborazione internazionale nella ricerca scientifica per migliorare la qualità di vita dei pazienti più vulnerabili.