La recente tragedia di Castelvetrano, che ha spezzato le vite di Mary Bonanno e Francesco Campagna, ha aperto un doloroso varco nel tessuto sociale, un evento che trascende la cronaca per toccare le corde più profonde dell’animo umano. In questo momento di lutto immenso, l’avvocato Lorenzo Rizzuto, rappresentante legale della famiglia Campagna, ha sollevato una questione cruciale: il delicato equilibrio tra il diritto di cronaca e il rispetto della dignità umana, soprattutto quando si tratta di una ferita così aperta.La richiesta di discrezione, espressa in una lettera aperta rivolta ai mezzi di comunicazione, non è una negazione del ruolo informativo della stampa, ma un appello alla responsabilità. Riconoscendo l’importanza di una corretta informazione per la collettività, l’avvocato Rizzuto sottolinea come l’eccessiva esposizione mediatica, l’insistenza sui particolari privati e la diffusione di informazioni non verificate possano, paradossalmente, amplificare il dolore delle persone coinvolte. La sofferenza delle figlie, dei familiari e degli amici non è un mero spettacolo da consumare, ma un dolore profondo che merita tutela e rispetto.La tragedia di Castelvetrano ripropone, in termini drammatici, il tema della spettacolarizzazione del dolore, un fenomeno sempre più diffuso nell’era digitale, dove la velocità e la sensazionalità spesso prevalgono sulla sensibilità e sulla considerazione etica. Il diritto di cronaca, pur essendo un pilastro della democrazia, non è un diritto assoluto e incondizionato. Esso deve essere esercitato nel rispetto dei limiti imposti dalla Costituzione e dalla normativa vigente, con particolare attenzione alla tutela della privacy e alla protezione dei dati personali.La richiesta di astenersi da riprese video e fotografiche durante la cerimonia funebre è un ulteriore tassello di questo appello al rispetto. Un evento così intimo e doloroso non dovrebbe essere trasformato in un evento pubblico, ma rimanere uno spazio di raccoglimento e di commiato, riservato ai familiari e agli amici. La presenza di telecamere e flash potrebbe compromettere la sacralità del momento e aggiungere ulteriore dolore a chi sta vivendo un lutto così profondo.In questa circostanza eccezionale, è necessario che l’informazione pubblica si ponga al servizio della collettività, non come mero trasmettitore di sensazioni forti, ma come promotore di valori umani fondamentali come la dignità, la compassione e la solidarietà. L’avvocato Rizzuto, con la sua richiesta, ci invita a riflettere sul ruolo della stampa e sulla responsabilità che essa ha nei confronti delle persone coinvolte in eventi traumatici. È un monito a esercitare il diritto di cronaca con consapevolezza, sensibilità e rispetto, preservando la memoria delle vittime e proteggendo la dignità di chi soffre. La vera informazione non è solo quella che racconta i fatti, ma anche quella che contribuisce a lenire il dolore e a promuovere la riconciliazione.