Il processo per l’omicidio della giovane pachistana Saman Abbas è giunto a un punto di svolta significativo, con la cattura dei suoi cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz. L’azione degli uomini in borghese del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia, che hanno condotto l’operazione di arresto, è il frutto di un lungo e articolato lavoro di indagine e osservazione. Gli investigatori sono stati in grado di raccogliere prove schiaccianti, sufficienti a dimostrare la responsabilità dei due giovani nel commettere il delitto.La condanna all’ergastolo inflitta alla coppia dai magistrati della corte d’appello di Bologna lo scorso 18 aprile non sembrava aver ancora prodotto effetti concreti sul piano dell’esecuzione. Nonostante ciò, la Procura generale ha continuato a perseguire i responsabili dell’omicidio, richiedendo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare che tenga conto del grave reato commesso e della minaccia rappresentata per la società.In base alle informazioni fornite dai vertici delle forze dell’ordine, i due cugini sono stati arrestati su mandato del pubblico ministero. Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio di repressione della criminalità organizzata e di tutela degli interessi delle vittime.