Nel panorama politico sardo, segnato da un’instabilità istituzionale potenzialmente precoce, il centrodestra si sta riorganizzando con l’obiettivo di presentarsi agguerrito e proattivo in una situazione che potrebbe portare alla decadenza del governo Todde. Lungi dall’essere un mero esercizio di routine, questa fase di riallineamento testimonia una profonda riflessione strategica volta a ridefinire l’identità e l’approccio del campo conservatore nell’Isola.Il recente vertice, tenutosi a Oristano e che ha visto la partecipazione delle principali forze politiche di opposizione (Forza Italia, Riformatori, Sardegna al Centro 20Venti, Lega, Udc, Alleanza Sardegna e Partito Liberale), ha rappresentato un momento significativo di confronto e condivisione di intenti. L’assenza del PSD’Az, pur con l’espressione di rispetto e apertura al dialogo da parte di Forza Italia, sottolinea la complessità delle dinamiche interne alla coalizione e la necessità di gestione attenta dei rapporti. La presenza del PSD’Az in occasioni specifiche, come le recenti elezioni comunali, evidenzia una volontà di collaborazione pragmatica che potrebbe evolvere in un’integrazione più strutturata.Più che la definizione di nomi specifici per incarichi futuri, l’incontro ha focalizzato l’attenzione sulla costruzione di un progetto politico inclusivo e capace di trascendere i modelli tradizionali del centrodestra. L’obiettivo dichiarato è quello di incorporare attivamente le voci e le istanze provenienti dalla società civile: comitati spontanei, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo culturale, imprenditoriale e sportivo. Questa apertura mirata a creare un’ampia base di consenso, superando le logiche settoriali e favorendo un dialogo costruttivo con le diverse componenti della comunità sarda.Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, ha espresso preoccupazione per l’attuale condizione della Regione, definendola segnata da una perdita di credibilità derivante da scelte e azioni considerate inadeguate. L’affermazione di una volontà di “riportare la Sardegna a una condizione di credibilità” suggerisce una visione di governo basata sulla trasparenza, l’efficienza e la responsabilità, in netto contrasto con le pratiche percepite come problematiche dell’amministrazione in carica. L’attacco alla gestione della Presidente Todde, con particolare riferimento ai rischi di illegittimità degli atti e al potenziale scontro con la magistratura, segnala una strategia comunicativa aggressiva volta a delegittimare l’azione del governo e a delineare un’alternativa chiara e credibile.La riflessione strategica in atto nel centrodestra sardo non si limita a una semplice preparazione all’eventuale anticipo delle elezioni, ma si configura come un processo di rinnovamento profondo, finalizzato a creare una forza politica capace di interpretare le reali esigenze del territorio e di proporre soluzioni innovative e sostenibili per il futuro dell’Isola. La ricerca di una maggiore inclusività e l’apertura alla società civile rappresentano, in questo contesto, elementi cruciali per la costruzione di un progetto politico solido e duraturo.