La giovane Chiara Petrolini, a soli 22 anni, ha anticipato di oltre un’ora l’inizio del processo che la vede imputata per duplice omicidio premeditato e soppressione di cadaveri, un procedimento giudiziario che si apre a Parma con la gravità di un macigno. La vicenda, avvolta in un velo di dolore e interrogativi, riguarda la scomparsa dei suoi due figli neonati, scoperti sepolti nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, luogo che dovrebbe essere sinonimo di sicurezza e protezione, ma che in questo caso si rivela teatro di un’inconcepibile tragedia.L’arrivo di Chiara, scortata da una macchina dei carabinieri, ha segnato l’inizio di una giornata carica di tensione emotiva. Accompagnati da un gruppo di amici che li ha accolti con un abbraccio commosso, i genitori della giovane si sono fatti largo tra la folla dei presenti, testimoni silenziosi di una vicenda che ha scosso profondamente la comunità.Samuel Granelli, il fidanzato di Petrolini e padre dei due bambini, è presente in aula nella veste di parte civile, affiancato dal suo legale, l’avvocata Monica Moschioni. La sua posizione, complessa e dolorosa, lo vede coinvolto in un dramma che lo priva non solo della sua relazione, ma anche dei suoi figli, i cui resti sono stati ritrovati dopo un’indagine che ha getto luce su una realtà sconvolgente. I genitori di Samuel, a loro volta, si sono costituiti parte civile, esprimendo il loro dolore e il desiderio di vedere fatta giustizia.Il rito processuale ha preso avvio con una decisione del Presidente della Corte, Alessandro Conti, che ha concesso un limitato lasso di tempo, soli cinque minuti, per la realizzazione di fotografie in aula, una misura volta a garantire un minimo di visibilità del processo, rispettando al contempo la sensibilità e la riservatezza dell’imputata. La difesa ha esplicitamente negato il consenso a essere fotografata, sottolineando l’importanza di tutelare la privacy della giovane in un momento così delicato.Il processo si preannuncia lungo e complesso, costellato di interrogativi che riguardano le motivazioni alla base di un gesto così estremo e le dinamiche relazionali che hanno portato a questa tragica conclusione. La comunità attende con ansia risposte, cercando di comprendere una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nel tessuto sociale e che solleva interrogativi profondi sulla fragilità umana, le difficoltà relazionali e i meccanismi di protezione sociale. L’attenzione mediatica è massima, amplificando il dolore e la sofferenza di tutte le persone coinvolte in questa vicenda.
Chiara Petrolini, processo sul duplice omicidio dei figli.
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