Le recenti misure statunitensi volte a limitare l’export di microchip avanzati sono state descritte come un esempio di protezionismo e bullismo unilateralista da parte del Ministero del Commercio cinese. Secondo quanto dichiarato dal governo cinese, Washington sta compromettendo gravemente la stabilità della catena industriale globale e l’approvvigionamento dei semiconduttori con le sue iniziative penalizzanti.Il ministero ha accusato gli Stati Uniti di utilizzare i controlli sull’export come strumento per limitare e reprimere la Cina, violando il diritto internazionale e le norme fondamentali. L’amministrazione Usa è stata criticata per l’esercizio di un controllo esagerato sull’export dei semiconduttori, che potrebbe avere ripercussioni negative sulle imprese straniere e sul mercato globale.Il ministero cinese ha richiesto agli Stati Uniti di correggere le proprie pratiche sbagliate e di agire in conformità con gli accordi internazionali. La Cina sostiene che il controllo esagerato sull’export dei microchip potrebbe avere gravi conseguenze sulla competitività delle imprese globali, sul commercio equo e giusto, nonché sul mantenimento della stabilità economica globale.In questo contesto, la Cina ha assicurato di essere pronta a rispondere alle iniziative dei paesi che sostengono le politiche protezionistiche. Il ministero cinese ha invitato gli altri stati ad unirsi al governo per denunciare il comportamento degli Stati Uniti e chiedere loro di ripristinare la cooperazione commerciale internazionale in base ai principi di eguaglianza, giustizia e reciprocità.Il conflitto tra le due potenze rischia di destabilizzare ulteriormente l’equilibrio globale del commercio dei semiconduttori. La Cina ha espresso la speranza che gli altri paesi possano adoperarsi per trovare una soluzione pacifica al problema e per convincere Washington a riconsiderare le sue politiche daziarie.