La critica cinese verso lo scudo missilistico di difesa Golden Dome, annunciato dal presidente Donald Trump e sostenuto da un stanziamento iniziale di 25 miliardi di dollari, è una preoccupazione reale che richiama la necessità di bilanciare sicurezza nazionale con equilibrio globale. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha espresso apprensione per le possibili ricadute negative dell’adozione e della potenziale espansione a livello internazionale dello scudo, descrivendolo come un elemento destabilizzante. Le preoccupazioni espressero da parte cinese mirano alla salvaguardia degli interessi nazionali e all’intento di mantenere l’equilibrio delle relazioni internazionali.I timori espressi dalla Cina si sommano a quelli espressi anche dal resto del mondo, che ha espresso dubbi sull’efficacia dello scudo e sulle sue conseguenze nel contesto globale. Molti analisti hanno messo in luce le difficoltà tecniche e logiche nel funzionamento di un sistema di difesa a copertura totale come quello ipotizzato dal progetto Golden Dome.In questo scenario, il ministro degli Esteri cinese ha invitato gli Stati Uniti a ritirare il piano per lo scudo missilistico non appena possibile. Questo gesto rappresenta una richiesta chiara della Cina per un maggior impegno delle due parti nei negoziati bilaterali per evitare l’escalation militare e per garantire maggiore stabilità nella regione.Il dibattito intorno allo scudo missilistico Golden Dome rappresenta solo una parte più grande del problema strategico complesso relativo alla sicurezza internazionale. La Cina, in quanto potenza mondiale con interessi economici e politici estesi, ha diritto a esprimere la sua preoccupazione circa l’incidenza dello scudo sul piano globale.In questa prospettiva, i tentativi della Cina di influenzare il dibattito intorno allo scudo missilistico rappresentano una manifestazione del bisogno universale di difesa e sicurezza.