L’assemblea di Coldiretti, un’occasione cruciale per tracciare il bilancio di un anno denso di sfide e per delineare le priorità future, ha visto la presentazione del rapporto del presidente Gianluca Barbacovi, seguito dall’approvazione unanime del bilancio. Un anno segnato da intense mobilitazioni, dal Brennero a Bruxelles, passando per Trento, che hanno testimoniato la crescente preoccupazione per la salvaguardia del settore primario italiano e per la tutela della sua identità.Le proteste, che hanno coinvolto migliaia di agricoltori, sono state innescate da una spirale di fattori: l’irruzione di prodotti alimentari di origine straniera, spesso privi di chiarezza sulla loro provenienza e metodi di produzione, che erodono il reddito degli agricoltori italiani e confondono i consumatori; l’eccessiva burocrazia che soffoca l’innovazione e l’efficienza; l’aumento dei costi di produzione, reso ancora più gravoso da un contesto geopolitico instabile.Un tema centrale è stato l’attacco frontale alla carne sintetica, una tecnologia che promette cibo a basso costo ma solleva interrogativi etici, ambientali e sanitari. La posizione ferma e coesa della maggioranza dei Paesi europei, sostenuta da un’ampia mobilitazione popolare in Italia, ha portato alla bocciatura legislativa, un successo che testimonia la forza di un fronte compatto capace di contrastare l’avanzata di modelli alimentari percepiti come una minaccia alla tradizione e alla sostenibilità. L’impegno civico, concretizzato attraverso la raccolta di firme in oltre duemila comuni italiani, ha dimostrato la sensibilità diffusa e la volontà di proteggere un patrimonio inestimabile: il sapere artigianale, la biodiversità, la qualità intrinseca dei prodotti italiani.Oltre alla questione della carne sintetica, l’assemblea ha affrontato la complessa revisione della Politica Agricola Comune (PAC), evidenziando la necessità di un approccio più pragmatico e meno ideologico, capace di rispondere alle reali esigenze del settore. Le nuove regolamentazioni sulle emissioni e sull’uso di fitofarmaci sono state al centro del dibattito, con l’urgenza di trovare un equilibrio tra protezione ambientale e mantenimento della produttività agricola.La battaglia per l’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti alimentari rimane una priorità, un diritto dei consumatori e una garanzia di trasparenza che permetta di distinguere i prodotti italiani da quelli provenienti da paesi terzi, spesso prodotti con standard qualitativi inferiori.Il futuro del settore primario italiano dipenderà dalla capacità di affrontare con determinazione le nuove sfide, rafforzando la collaborazione tra agricoltori, istituzioni e consumatori, e promuovendo un modello di sviluppo agricolo sostenibile, resiliente e capace di valorizzare le eccellenze del territorio. L’assemblea di Coldiretti ha confermato il ruolo cruciale dell’organizzazione nella difesa degli interessi degli agricoltori e nella promozione di un’agricoltura italiana forte, innovativa e al servizio del Paese.
Coldiretti: bilancio, proteste e futuro dell’agricoltura italiana.
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