La nascita della Consulta Ga.I.A rappresenta un passo significativo per la Regione Sardegna, un atto di ascolto e valorizzazione delle voci giovanili che, troppo spesso, risuonano sommesse nei processi decisionali. Le parole di Sofia, eco condivisa dai diciannove compagni di percorso provenienti da ogni angolo dell’isola, esprimono un entusiasmo palpabile e una forte volontà di impegno collettivo. L’iniziativa, fortemente sostenuta dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Puligheddu, si configura come un esperimento innovativo, un banco di prova per metodologie partecipative basate sull’ascolto attivo e l’inclusione, un approccio finora sottoutilizzato nelle pratiche amministrative.La Consulta Ga.I.A non è semplicemente un organo consultivo, ma un vero e proprio strumento di rappresentanza, volto a garantire che le istanze e le prospettive dei giovani sardi, fino ai diciotto anni, siano adeguatamente considerate nelle politiche pubbliche. Questo impegno si allinea pienamente con i principi fondamentali sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che impone agli Stati membri di assicurare ai minori il diritto di esprimere la propria opinione su questioni che li riguardano.La selezione dei venti componenti, su oltre cinquantacinque candidature, è stata condotta con rigore, privilegiando non solo le motivazioni personali, ma anche una distribuzione equa sul territorio regionale e un equilibrio di genere. I giovani provenienti da località così diverse come Girasole, Oristano, Carbonia, Sassari e Tortolì, portano con sé un mosaico di esperienze e sensibilità che arricchirà il dibattito e la comprensione delle sfide che la Sardegna si trova ad affrontare.La Garante Puligheddu ha espresso la volontà di superare la logica dell’esclusione, aprendo la strada a forme di partecipazione estese a tutti coloro che hanno manifestato interesse, riconoscendo l’importanza di ogni voce nel processo decisionale. La prima seduta, fissata per il 17 giugno, si concentrerà su temi cruciali come la promozione della pace, il rispetto reciproco e la lotta contro ogni forma di sopraffazione, argomenti che richiedono un approccio critico e consapevole da parte di questi giovani “nativi digitali”.L’istituzione della Consulta Ga.I.A offre ai ragazzi un’opportunità unica per sviluppare competenze civiche, esercitare il proprio diritto di espressione e contribuire attivamente alla costruzione del futuro della Sardegna. Allo stesso tempo, rappresenta per le istituzioni e per l’intera comunità un’occasione irripetibile per ascoltare direttamente le preoccupazioni e le aspirazioni delle nuove generazioni, un vero e proprio “germoglio” di cambiamento sociale, capace di nutrire una società più inclusiva, partecipata e attenta alle esigenze dei suoi cittadini più giovani. Il progetto, lungi dall’essere un semplice adempimento formale, si prefigge di diventare un modello di governance partecipativa, replicabile in altri contesti e capace di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.
Consulta Ga.I.A: la Sardegna ascolta i giovani.
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